Principi attivi dell’angelica di Boemia
La droga, intesa come principio attivo è contenuta nelle radici della pianta ed è costituita da:
– olio essenziale;
– acido clorogenico e caffeico;
– angelicina;
– xantotossina;
– bergaptene;
– cumarine tra cui arcangelicina;
– umbrelliferone;
– flavonoidi tra cui arcangelone.
Modi d’uso
Questa pianta è generalmente utilizzata sotto forma di infuso che si prepara versando 1 cucchiaio raso da tavola in 200 ml d’acqua bollente.
Si versa la radice di angelica nell’acqua bollente, portando quindi ad ebollizione per qualche minuto e si spegne il fuoco. E’ consigliato coprire e lasciare riposare per 10 minuti.
Filtrare l’infuso e berlo dopo i pasti per usufruire della sua azione digestiva o al momento del bisogno.
Se ne raccomanda il consumo in caso di
spasmi intestinali, dismenorrea, mal di testa o
sintomi influenzali.
Essendo una pianta con proprietà antalgiche, è impiegata con successo in tutte le forme di dolore che colpiscono sia l’apparato uro-genitale, che quello gastrico.
Va precisato che la tisana, è poco utilizzata, anche perché si tratta di un preparato finalizzato all’estrazione di un principio attivo minimo.
L’angelica è spesso presente come ingrediente di molti preparati in gocce o capsule utili in caso di sindrome premestruale, menopausa o turbe digestive.
Controindicazioni dell’angelica di Boemia
L’angelica è sempre controindicata in caso di gravidanza e allattamento.
Si sconsiglia anche l’assunzione quando ci si espone alla luce solare, dal momento che contengono furanocumarine, delle sostanze foto-tossiche e foto-sensibilizzanti.
In caso di ipersensibilità ai suoi componenti, si possono verificare anche sanguinamenti, effetti lassativi e febbre.
Descrizione della pianta
L’angelica di Boemia, il cui nome botanico è Angelica Archangelica, è un’ombrellifera di grosse dimensioni che può raggiungere l’altezza di 1,5 metri,. E’ dotata di un fusto glabro, robusto, ramificato, dotato di striature rossastre. Le foglie sono ovate, larghe dentate, verdi e più chiare nella pagina inferiore. I fiori sono bianchi o giallo-verdastri disposti in ombrelle rade alla sommità della pianta. Diffusa in Europa nord-orientale, in Italia è piuttosto rara. Cresce nelle valli di montagna fino a quote anche molto alte, lungo ruscelli e nei luoghi umidi.
Cenni storici
Già Dioscoride, medico del I secolo A.C., consigliava l’angelica di Boemia per liberare i polmoni da grumi di catarro. Su di lei nacquero leggende ispirate alla sua efficacia terapeutica.
Una di queste leggende è infatti legata al suo nome e all’attributo. Si narra che, a portarla sulla Terra sia stato l’Arcangelo Raffaele, perché fosse consentito agli umani di apprezzarne le virtù miracolose.
In lingua ebraica significa “medicina di Dio” e dunque l’Angelica divenuta Arcangelica, può a ragione essere definita “medicina divina”.
Paola Chiaraluce- Erboristeria “Agli Antichi Rimedi”- Corso Acqui, 133-Alessandria