Artemisia volgare: proprietà, impieghi e controindicazioni

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L’artemisia volgare è una pianta dall’effetto sedativo ed espettorante, utile contro la tosse e i dolori mestruali. Scopriamo come utilizzarla.

Habitat dell’artemisia volgare

La pianta dell’artemisia volgare cresce lungo i fiumi, ai bordi dei campi ed è diffusa dalla pianura fino alle zone pedemontane. Il suo nome botanico è Artemisia Vulgaris ed una pianta perenne, alta fino ad un metro e mezzo, diffusa in tutta Europa, Asia ed America del Nord, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Cenni storici

Il nome di questa pianta deriva da Artemide la dea greca Grecia, della caccia e, secondo l’omonima tradizione religiosa, della selvaggina, dei boschi, del tiro con l’arco e della verginità. Altre denominazioni sono assenzio selvatico”, “amarella”, “canapaccio “per la sua vaga somiglianza con la canapa. Secondo Plinio il Vecchio, il termine artemisia deriva da Artemide Dea, nella religione dell’Antica Grecia dea della caccia e della luna che presiedeva i parti, perchè utile nei disturbi delle donne. Altre tradizioni fanno derivare il nome artemisia dalla parola greca artemes”, che vuol dire sano”, di buona salute. Il termine vulgaris indica che si tratta di una specie comune. L’artemisia è usata nella tradizione cinese e giapponese, per la preparazione della moxa (dal giapponese “moe kusa”, che significa “erba che brucia”).

Cos’è la moxa

La moxa è un preparato ottenuto triturando in un mortaio la pianta fino a ricavarne un impasto lanoso, con cui si preparano delle palline o dei coni che, una volta appoggiati su punti specifici della pelle (corrispondenti ai punti dell’agopuntura), vengono fatti bruciare.

Artemisia volgare: composizione della droga

La droga è contenuta nelle sommità fiorite ed è costituita per lo più da olio essenziale, la cui composizione è qualitativamente e quantitativamente variabile. Il suo olio essenziale, infatti, vanta ben un centinaio di componenti. I principali sono: cineolo, canfora, linalolo, tujone, canfora, linalolo e altri terpeni tra cui 4-terpinolo, borneolo, alfa-candiolo e altri 21 monoterpeni a struttura irregolare. Nella droga possiamo inoltre trovare lattoni sesquiterpenici (vulgarina) e flavonoidi. Sono proprio questi ultimi a conferire alla pianta un’azione antispasmodica (attenua gli spasmi muscolari in caso di dolori mestruali e dismenorrea) e emmenagoga. L’ artemisia volgare, infatti, aiuta a regolarizzare il flusso mestruale, in caso di irregolarità, e ne attenua i dolori.

Le proprietà 

Analogamente all’ assenzio romano, l’artemisia volgare volgare si utilizza, per stimolare la secrezioni gastriche, in caso di inappetenza, gastriti anacide o subacide, dispepsie e come coleretico. Il suo impiego è altresì utile in caso di dolori mestruali, in virtù della sua proprietà spasmolitica. Dal suo infuso possono quindi trarre beneficio le donne con un ciclo mestruale doloroso, oltre  irregolare, date le sue proprietà emmenagoghe. L’ artemisia volgare si impiega nei disturbi gastrointestinali, per stimolare la secrezione gastrica e biliare, come epato-lassativo nei soggetti obesi e contro le parassitosi intestinali (ascaridi e tenia). La presenza nel fitocomplesso di olii essenziali, inoltre, la rende un efficace rimedio espettorante in caso di tosse. In virtù della sua azione eupeptica, si utilizza anche in caso di digestione difficile, soprattutto nella formulazione dei liquori medicinali. La medicina popolare, attribuisce a questa pianta anche proprietà sedative ed antiepilettiche, coadiuvanti nel trattamento dell’epilessia “piccolo male”.

Artemisia volgare: modo d’uso

L’utilizzo dell’artemisia volgare è per lo più interno sotto forma di infuso. Il suo infuso, si prepara versando un cucchiaio di sommità in acqua bollente e lasciando infondere coperto per 10 minuti. E’ consigliabile berne 2 tazze al giorno lontano dai pasti.

Controindicazioni

L’artemisia non va utilizzata in gravidanza, durante l’allattamento e nei bambini al di sotto dei sei anni di età. A dosi elevate può essere tossica e danneggiare il sistema nervoso, per la presenza di tujone. che a dosi elevate e neurotossico. Ad alcune persone persone particolarmente predisposte, il contatto della pianta con la pelle può causare dermatiti e irritazioni cutanee. 

Paola Chiaraluce – Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.