Creatina: proprietà, effetti collaterali e cose da sapere prima di utilizzarla

Cos’è la creatina? A cosa serve? Una panoramica su questa sostanza ampiamente usata in ambito sportivo.

Cos’è la creatina?

La creatina è una sostanza naturalmente presente nell’organismo, soprattutto nei muscoli, ma anche nel cervello. E’ un composto intermedio del metabolismo energetico, sintetizzato dal fegato a partire da 3 aminoacidi: arginina, metionina e glicina . Questa molecola è utilizzata dai mammiferi per generare ATP (ADENOSINTRIFOSFATO).  L’ ATP è un composto formato da una molecola di adenina ed una di ribosio, conosciuta anche come energia generata dalla degradazione dei carboidrati) durante i primi secondi della contrazione muscolare.

A cosa serve?

La creatina si utilizza in ambito sportivo per migliorare le prestazioni di chi fa sport. Se ne ricorre all’uso in caso di sindromi da carenza cerebrale di questa sostanza, scompenso cardiaco, diabete, fibromialgia, miopatie infiammatorie, morbo di Hungtington, sclerosi multipla, morbo di Parkinson e taluni disturbi psichiatrici. A fronte di una così vasta possibilità di utilizzo, attualmente, l’Efsa (Autorità Europea per la sicurezza alimentare), ha autorizzato solo un claim per i prodotti alimentari contenti creatina. In particolare, si può affermare che questa sostanza aumenta le prestazioni fisiche in sessioni successive a breve termine, nello sforzo fisico ad alta intensità, solo quando questi ultimi apportino almeno 3 grammi della stessa. Pertanto il beneficio derivante dall’assunzione di creatina durante lo sport si ha solo con l’assunzione di 3 grammi di creatina. Inoltre il claim può essere associata solo a prodotti destinato ad un pubblico adulto che praticano attività fisica a livelli elevati.

Il metabolismo della creatina

La creatina è presente anche negli alimenti (la carne rossa ne è ricca). Essa viene prelevata dai muscoli scheletrici, dove forma la fosfocreatina (creatina fosfato), il composto solfato ad alta energia. Quest’ultima forma, è quindi una fonte di riserva indiretta per la sintesi dell’ATP e, una volta esaurita l’ATP, deve essere rigenerata attraverso il metabolismo di substrati come  glicogeno, glucosio, acidi grassi, chetoni e aminoacidi.
Il nostro corpo sintetizza da 225 grammi a 425 grammi di creatina fosfato, quindi fino a 5 volte il totale di ATP sintetizzato. La creatina fosfato, però, a differenza dell’ATP, non può essere riconvertita a causa della reattività del gruppo fosfoguanidine, in cui il gruppo carbossilico, si sostituisce al fosfato.
Il composto ciclico derivante da questo processo è la creatinemia, eliminata con la diuresi.

Creatina: funzioni nell’organismo

Le funzioni che la creatina svolge nel nostro organismo, sono:

  • rigenerare ATP (energia intracellulare);
  •  favorire una rapida diffusione di fosfati all’interno della cellula;
  • tamponare la formazione di acido lattico durante l’esercizio sportivo
    Il prodotto dato dalla sua idrolisi, gioca un ruolo fondamentale nell’attivazione della glicogenesi ed altre vie cataboliche.
    Il trasporto di creatina dipende dalla corretta funzionalità della “pompa del sodio”, che a sua volta è attivata dall’insulina. Ecco perchè l’accumulo di creatina nel muscolo aumenta con la contemporanea assunzione di zuccheri semplici. L’integrazione con questa sostanza è solo consigliata in caso di prolungato esercizio fisico (gare ciclistiche ad esempio) ed è perfettamente inutile ed anche dannosa per la funzionalità renale, se integrata in modo inadeguato nel corso di una regolare e moderata attività fisica.
    Spesso i giovani ed anche i meno giovani, tendono a fare un uso smodato di integratori a base di creatina andando incontro a rischi di sovradosaggio che possono manifestarsi, con nausea, vomito, cefalea e calo delle energie ponderali.

Controindicazioni

L’ assunzione di creatina è sicura anche quando si protrae negli anni, purchè non si assumano dosi massicce che compromettano la salute di fegato, reni e cuore.  E’ sconsigliata nel caso del disturbo bipolare, in quanto potrebbe agire aumentando l’iperattività del paziente durante la fase di euforia, tipica di questa grave patologia. Non va inoltre utilizzata in caso di diabete o malattie renali. Questa sostanza potrebbe inoltre interferire con l’assunzione di farmaci nefrotossici. Sembra infatti interagire negativamente con la caffeina e con l’efedrina, dove può causare aumento di peso e disturbi dermatologici. Non assumere in gravidanza e durante l’allattamento.

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.