L’eleuterococco è una delle piante officinali più utilizzate nella moderna fitoterapia per donare vigore a menti stanche ed affaticate. Scopriamolo meglio.
Cenni botanici
L’eleuterococco, il cui nome botanico è Eleutherococcus senticosus, è un arbusto alto fino a 2 metri, originario della Siberia, della Mongolia e delle regioni asiatiche nord-orientali, appartenente alla famiglia delle Araliaceae.
Eleuterococco: composizione della droga
La droga è contenuta nella radice ed è costituita principalmente da composti di tipo glucosidico chiamati ELEUTEROSIDI A e B. Sono inoltre presenti: saponine, cumarine, flavonoidi e polisaccaridi (ELEUTERANI).
E’ all’intero fitocomplesso della radice, che questa pianta deve le sue proprietà tonico-adattogene, mirate a combattere la stanchezza psicofisica, aumentare le capacità mnemoniche e le funzioni cognitive. Il termine “adattogeno” indica una sostanza capace di aiutare il nostro organismo ad affrontare uno sforzo, sia esso di natura fisica che psichica.
Gli usi dell’eleuterococco in fitoterapia
Nella moderna fitoterapia, il ginseng siberiano si utilizza negli stati di debolezza, esaurimento psicofisico, calo della concentrazione e abbassamento delle difese immunitarie.
Se un livello di stress è considerato salutare, capace di tenerci attivi, quando di fa intenso e assume un andamento cronico, ha effetti negativi sulla salute del nostro organismo.
Alcune piante piante permettono al nostro organismo di rispondere in modo più efficiente allo stress migliorando il nostro rendimento: ecco perchè si definiscono adattogene.
Moderni studi medico-scientifici hanno convalidato l’efficacia immunomodulante, tonica e blandamente antidepressiva dell’eleuterocco.
Proprietà
Chiamato anche “ginseng siberiano”, l’eleuterococco. Questa pianta si usa in fitoterapia per le sue notevoli proprietà toniche e rinvigorenti, in grado di aumentare la resistenza dell’organismo agli attacchi esterni, soprattutto nei cambi di stagioni. La presenza di una miscela di eleuterosidi, steroli, cumamine, acidi fenolici liberi e saponine, lo rendono un elisir di lunga vita. L’uso dell’eleuterococco è infatti in grado di stimolare il metabolismo ed equilibrare le energie sia fisiche che mentali. Se ne consiglia quindi l’utilizzo negli stati di stress e sovraffaticamento. Anche nella convalescenza, nelle depressioni lievi, in caso di pressione bassa o quanto è richiesta una maggiore capacità di rendimento in ambito sportivo o nello studio. Inoltre, la pianta è ricca di polisaccaridi che le donano proprietà immunomodulanti, in quanto la sua assunzione aumenta la produzione di linfociti T e rinforza i globuli bianchi. Se ne consiglia l’uso nella profilassi delle malattie infettive, nelle forme influenzali, dal momento che aiuta ad aumentare la resistenza al freddo. E’ anche afrodisiaco, perchè incrementa la secrezione di ormoni, con conseguente aumento della libido. Dal momento che migliora la microcircolazione sanguigna, è indicato in caso di frigidità e turbe sessuali femminili. E’ proprio per questo motivo che è chiamato “ginseng delle donne”. Va precisato che, a differenza del ginseng, l’eleuterocco, non dà nervosismo e la sua azione tonica non si estende solo al corpo ma anche alla mente, con effetti positivi sulla concentrazione e sull’apprendimento.
Controindicazioni dell’eleuterococco
L’eleuterococco è controindicato in gravidanza, durante il periodo dell’allattamento. In caso di ipertensione grave, consultare il proprio medico. Sono note alcune interazioni dell’erba con particolari farmaci come l’insulina, il cui dosaggio dovrebbe essere controllato in caso di assunzione con eleuterococco.
Paola Chiaraluce – Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 -Alessandria
