L’ epigallocatechina gallato è un antiossidante appartenente alla classe dei fenoli, che vanta notevoli proprietà benefiche. Scopriamolo meglio.
Cos’è l’epigallocatechina gallato?
L’epigallocatechina gallato, noto anche con la sigla EGCG, è un importante polifenolo presente nel tè. Abbonda in modo particolare nel tè verde, ma è presente anche nel tè nero e nell’oloong. I polifenoli sono sostanze dalle proprietà antiossidanti, in grado quindi di proteggere l’organismo dai radicali liberi.
Epigallocatechina gallato: funzioni
L’epigallocatechina gallato del tè verde rientra nel documento del Ministero della Salute “Altri nutrienti e sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico” e in particolare nell’elenco di “Sostanze con apporto massimo giornaliero definito”. Le proprietà benefiche attribuite a questa molecola sono molte:
- Ha proprietà antiossidanti, ovvero protegge le cellule dai danni causati dai radicali liberi;
- Avrebbe una potenziale attività antitumorale e sarebbe in grado di inibire l’insorgere di alcuni tipi di neoplasie (proprietà antimutagene) e la proliferazione di metastasi (proprietà antiproliferative).
- E’ una molecola neuro-protettiva: l’epigallocatechina gallato ha una grande efficacia nel proteggere i lipidi del cervello che sono più sensibili agli stress ossidativi. Potrebbe quindi giocare un ruolo importante nella prevenzione di alcune malattie neurodegenerative;
- Protegge la pelle dalle radiazione UV;
- Esercita un’azione antivirale;
- E’ un antiossidante idrosolubile. A differenza di molti altri antiossidanti, solubili nei grassi, l’epigallocatechina gallato è un antiossidante completamente idrosolubile; è escreto dal corpo senza rischi di accumulo;
- Rispetto alla vitamina C, è 100 volte più potente; 25 volte più forte della vitamina E; 2 volte più forte del resveratrolo. Pertanto, è maggiore la sua protezione del DNA.
Dosaggi e possibili controindicazioni
Secondo il Ministero della Salute, l’apporto massimo giornaliero di questa sostanza è di circa 300 mg. Nelle donne in gravidanza e durante il periodo dell’allattamento il dosaggio scende a 120 mg al giorno. In entrambi i casi gli apporti indicati, vanno suddivisi in 2 assunzioni, da effettuare dopo i pasti. L’assunzione di EGCG deve essere evitata in caso di uso concomitante di terapia antitumorale a base di bortezomib. Questa sostanza si lega infatti alla molecola di questo farmaco, impedendole di legarsi alle cellule tumorali e di danneggiarle.
Paola Chiaraluce – Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria