Quasi 2 milioni di italiani soffrono, spesso senza esserne consapevoli, di fibromialgia. Si tratta di una sindrome muscolo-scheletrica, associata frequentemente a mal di schiena e, per questo motivo non diagnosticata, riconosciuta o trascurata. Cos’e la fibromialgia? Quali sono i suoi sintomi? Come si può intervenire in modo naturale con la fitoterapia? Quale alimentazione occorrerebbe seguire?
Cos’è la fibromialgia
La fibromialgia, definita tecnicamente sindrome fibromialgica è una patologia che colpisce prevalentemente i muscoli e le loro inserzioni con le ossa nell’area dorsale. E’ confusa da molti specialisti con il comune “mal di schiena”, con l’artrite reumatoide o con altre patologie che riguardano l’apparato osteoarticolare. Invece, è un disturbo a sé stante, diagnosticato, secondo la definizione dell’Associazione Italiana sindrome fibromialgica (AISF), come una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli. Vediamo quali sono i suoi sintomi e come ci si accorge di soffrirne.
Una patologia prevalentemente al femminile
La patologia colpisce con maggiore frequenza le donne, infatti l’85% delle persone colpite sono di sesso femminile. Gli uomini sono colpiti con minore frequenza. La patologia è riscontrabile anche nei giovani e, molto raramente nei bambini. Colpisce il 2% della popolazione mondiale e dal 2 al 4% le popolazioni dei paesi industrializzati.
Segnali della fibromialgia
Il sintomo più frequente della fibromialgia è il dolore, in particolare a livello delle vertebre cervicali o delle spalle. Per questa ragione può essere definito e diagnosticato come un mal di schiena. Il dolore si può irradiare anche in altre aree del busto. L’ intensità del dolore che si avverte è molto soggettiva: in alcuni casi si avverte bruciore, in altri rigidità, contrattura o tensione. Il dolore varia nel corso della giornata o del tempo, in base allo stress accumulato o al ciclo del sonno. Il 90% dei pazienti affetti da fibromialgia accusa anche un generale senso di affaticamento e spossatezza, definiti come astenia, tanto che spesso vengono diagnosticate sia la sindrome fibromialgica che quella da fatica cronica. Infine, si ritiene che esista una relazione tra fibromialgia e talune forme di ansia e depressione. Si tratta di una condizione molto diffusa dal momento che, il paziente colpito da dolore intenso e più o meno costante accusi un abbassamento del tono dell’umore.
I sintomi
In sintesi, i sintomi più diffusi della fibromialgia sono:
- Disturbi del sonno (poco profondo e non ristoratore);
- Emicrania o cefalea muscolo-tensiva;
- Marcata astenia;
- Rigidità mattutina soprattutto a collo e spalle
- Colon irritabile (stipsi, diarrea, irregolarità intestinali);
- Parestesie (formicolio e sensazioni simili a punture;
- Bruciore durante la minzione;
- Sensazione di gonfiore alle mani;
- Dolore al torace;
- Perdita di memoria
- Difficoltà di concentrazione; –
- Disturbi della sfera affettiva (ansia o depressione)
Le cause della fibromialgia
Ad oggi non esistono studi che confermino in modo univoco l’eziologia della fibromialgia. Tuttavia, i reumatologi sono concordi nel ritenere che vi siano una serie di fattori concomitanti che possono scatenare la sindrome e condizionarla. Gli elementi di rischio sono:
- Stress di vario tipo;
- Affaticamento;
- Carenza di sonno;
- Rumori intenso (inquinamento acustico)
- Freddo e umidità;
- Ambientali, metereologici;
- Periodo premestruale.
Come si cura la fibromialgia
Secondo la medicina tradizionale, questa patologia di cura con la combinazione farmacologia e la terapia fisica mirata che consiste in esercizi fisici atti a ridurre la tensione muscolare. Qualsiasi terapia va prescritta e somministrata da uno specialista. I farmaci più comunemente prescritti sono l’aspirina, l’ibuprofene e il paracetamolo, impiegati allo scopo di ridurre il dolore. Vengono inoltre prescritti farmaci per migliorare la qualità del sonno e, talvolta, antidepressivi. Dal punto di vista del movimento, è stato constatato che le attività aerobiche aiutano chi soffre di sindrome fibromialgica. In pratica, stimolando la produzione delle endorfine, si ha una generale sensazione di benessere e si avverte una riduzione dell’intensità del dolore. Gli esperti consigliano di iniziare con programmi di allenamento personalizzato, a bassa intensità, eseguiti sotto la supervisione di personale paramedico (fisiatri o fisioterapisti). L’ attività fisica intensa fatta nelle tradizionali palestre senza la supervisione di esperti è controproducente.
Un possibile aiuto dalla della fitoterapia
La fitoterapia, madre della moderna farmacologia, può contribuire ad aiutare l’alleviare dei sintomi di questa patologia.
Un aiuto da withania, griffonia, boswellia e curcuma
Un rimedio interessante è senza dubbio la griffonia semplicifolia. I semi di questa pianta sono ricchi di 5-HTP (5-idrossitriptofano), precursore della serotonina. La serotonina è un mediatore chimico che regola il tono dell’umore e il ritmo sonno veglia perchè influisce sulla produzione della melatonina e regola l’appetito. La boswellia, è ricca di principi attivi ad azione antalgica e antinfiammatoria grazie al contenuto di acido boswellico. Gli acidi boswelici, esercitano un’azione antinfiammatoria di tipo” astringente” mirata a circoscrivere l’ espandersi del processo infiammatorio. Anche la curcuma, assunta ciclicamente può aiutare a lenire il dolore. Curcumina e curcuminoidi sono complessi polifenolici ad azione antiossidante che vantano proprietà antinfiammatori e analgesiche. Per alleviare l’ansia che spesso si accompagna alla fibromialgia, giova il trattamento con la withania somnifera, chiamata “ginseng indiano”. I suoi principi attivi, contenuti nella radice, i witanolidi, esercitano un’azione equilibratrice sul sistema nervoso, aiutando a placare ansia e stress.
Gli omega 3
Non dimentichiamo l’importanza degli acidi grassi polinsaturi omega 3. Gli omega 3 sono degli acidi grassi essenziali presenti naturalmente presenti nelle cellule del nostro organismo, il cui compito è quello di preservarne struttura e integrità. Sono quindi dispensabili per modulare gli enzimi responsabili dei processi infiammatori e sono molto utili anche per coadiuvare il trattamento della fibromialgia. Si può integrare l’assunzione di omega 3 di derivazione ittica (olio di pesce) o di origine vegetale (olio di oenothera, borragine, lino).
Il magnesio un valido alleato
Nella fibromialgia, l”integrazione con il magnesio, soprattutto il cloruro di magnesio è fondamentale per il benessere psicofisico. La sua assunzione ciclica e regolare, aiuta infatti a regolare l’eccitabilità dei nervi, distende i muscoli, allevia la stanchezza, aiuta nel sonno ed è di sollievo nel dolore cronico
L’alimentazione consigliata
Anche l’alimentazione ha sicuramente un suo ruolo di importanza nel trattamento della fibromialgia. E’ bene infatti:
- Limitare il consumo di farine raffinate;
- Ridurre il consumo di zuccheri raffinati; preferire miele, zucchero iper integrale di canna o zucchero da fiori della palma da cocco;
- Limitare il consumo di carni rosse ed insaccati; preferire le carni bianche come pollo e tacchino;
- Aumentare il consumo di pesce soprattutto azzurro (per la presenza degli omega 3); consumare latticini a basso indice glicemico, yogurt naturale, uova provenienti da galline allevate a terra;
- Prediligere frutta e verdura fresca e di stagione per assicurare l’apporto di vitamine e minerali; introdurre la frutta a guscio (mandorle, noci, anacardi);
- Limitare il consumo di caffè, tè nero;
- Ridurre il consumo del sale
- Evitare il consumo di alcolici, superalcolici e il fumo di sigaretta;
- Ridurre il consumo di caffè; preferire tè verde o tè bancha; Paola Chiaraluce- Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” Corso Acqui, 133 -Alessandria