Cenni storici
Il frutto, peraltro edibile, dal quale si estrae la buccia, quindi la droga, è simile a una “piccola zucca” di colore intermedio tra il verde e l’arancione.
Composizione della garcinia cambogia
La droga, estratta dalla Garcinia e, per la precisione dalla buccia del suo frutto che contiene:
- Pectine: fibre solubili viscose che modulano l’assorbimento intestinale, prevengono la stipsi e fungono da colonizzatrici di “batteri amici” che alimentano la nostra flora batterica intestinale.
- Calcio: oligoelemento indispensabile all’integrità dello scheletro e alla trasmissione dell’impulso nervoso e muscolare..
- Carboidrati: macro nutrienti energetici che forniscono 3,75 Kcal per grammo.
- Acido idrossicitrico: (10-50% sulla sostanza secca), principio attivo della droga della pianta che interviene nel metabolismo lipidico cellulare.
Quando usare la garcinia cambogia
La garcinia coadiuva i regimi dietetici controllati aiutando a:
- Facilitare il dimagrimento
- Combattere l’ipercolestetolemia
- Ridurre l’iperglicemia
- Ostacolare l’ipertrigliceridemia.
Proprietà ed efficacia
Le proprietà fitoterapiche della garcinia sarebbero imputabili all’effetto “blandamente epatotossico” dell’acido idrossicitrico.
Rispetto al più comune acido citrico (abbondante negli agrumi), l’acido idrossicitrico è estremamente raro in natura.
Questa sostanza, infatti, abbonda soltanto nei frutti delle piante appartenenti al genere Garcinia. Ne sono quindi ricche la Garcinia indica, la Garcinia cambogia e la Garcinia atroviridis.
L’importanza dell’acido idrossicitrico della garcinia cambogia
L’acido idrossicitrico contenuto nella garcinia è in grado di bloccare la sintesi della citrato-liasi o acetil coenzima A (acetil-CoA), un substrato energetico utilizzato dall’organismo per la sintesi di colesterolo e altri grassi. Da qui il suo effetto teoricamente positivo nel dimagrimento e nel ripristino dei normali tassi di lipidi nel sangue. E’ proprio da questo prezioso acido organico, presente solo nel mondo vegetale, che potrebbero derivare le presunte proprietà dimagranti della garcinia. Il meccanismo d’efficacia della pianta si esplica infatti anche attraverso una riduzione dello stimolo della fame e un’aumento dei livelli di serotonina.
Meccanismo d’azione della garcinia cambogia
La parte utilizzata della pianta a scopo terapeutico è la buccia del frutto, indicata per mantenere sotto controllo i trigliceridi ed il colesterolo, grazie proprio al suo contenuto di acido idrossicitrico (HCA). L’ acido idrossicitrico inibisce l’enzima citrato-liasi o acetilcoenzima A, un substrato energetico utilizzato per la sintesi del colesterolo e altri lipidi. La citrato-liasi trasforma infatti gli zuccheri in eccesso in grassi ed inibisce i livelli di acetilcolina, un neurotrasmettitore imputato nella voglia di cibo. La garcinia, inoltre, favorisce la sintesi da parte del fegato del glicogeno (uno zucchero di riserva di fegato e muscoli), riuscendone ad aumentare le secrezioni. A questo punto il nostro cervello, avverte quindi un segnale e decide di inibire il nucleo ipotalamico che governa lo stimolo della fame. Sostanzialmente, il cervello, non ritiene opportuno che occorra introdurre altro cibo.
Conclusioni
Alla luce degli studi effettuati fin’ ora e della preziosità dei principi attivi che costituiscono la garcinia, si può concludere che gli integratori alimentari titolati di questa pianta, rappresentano un modo sicuro per aiutare a coadiuvare la riduzione di perdita di peso. La sua somministrazione è ideale per chi è affetto da alterazioni tiroidee e da ipertensione arteriosa, in quanto essa non contiene né iodio né caffeina. Nella Medicina Ayurvedica, si impiega anche per migliorare il tono dell’umore. La garcinia aiuta infatti nella ricaptazione di serotonina e dopamina, migliorando il tono dell’umore.
Garcinia Cambogia: dosaggio
Alle dosi prescritte la garcinia è ben tollerata. I dosaggi raccomandati vanno dai 500 ai 2000 mg al giorno, con una concentrazione di acido idrossicitrico al 50%
Controindicazioni
Gli effetti collaterali sono sempre dovuti ad uso smodato ed eccessivo dei preparati. In questi casi si sono infatti verificati episodi di nausea, vomito, cefalea e disturbi intestinali. La garcinia non va utilizzata in gravidanza, durante il periodo dell’allattamento. Se ne sconsiglia l’utilizzo in presenza di epatopatie, malattie ad andamento degenerativo dove vi sia uno squilibrio nel sistema aceticolinergico come il Morbo di Alzehimer. Proprio nel corso di questa patologia, potrebbe infatti incrementare le secrezioni di acetilcolina. Inoltre, occorre prestare molta attenzione in casi di patologia diabetica, soprattutto se si stanno assumendo farmaci ipoglicemizzanti (metformina), insulina e suoi derivati. La garcinia potrebbe infatti alterare la glicemia, in particolare sarebbe in grado di ridurre in modo variabile da soggetto a soggetto, i livelli di glucosio nel sangue.
Precisazione
E’ doveroso precisare che è opportuno acquistare gli integratori a base di garcinia in erboristeria, dove l’erborista di fiducia potrà illustrarvi le controindicazioni o interazioni con eventuali medicamenti.
Paola Chiaraluce- Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria