Il gemmoderivato di ippocastano è conosciuto come il rimedio efficace contro l’infiammazione delle vene emorroidali e i problemi legati alla circolazione degli arti inferiori. Vediamo come.
Cenni botanici
Il nome botanico dell’ ippocastano è Aesculus ippocastanum. E’ un albero di grandi dimensioni, originario dell’Asia, ma diffuso in tutta Europa, appartenente alla famiglia delle Hippocastaneceae. L’ ippocastano è infatti la tipica pianta ornamentale, imponente, la cui altezza sfiora anche i 25 metri. Dotato di una folta chioma, è presente lungo i viali e nei parchi. Produce frutti simili alle castagne, ma non commestibili, avvolti da ricci spinosi, che racchiudono fino a quattro semi lucenti. Conosciuto anche con il nome di “Castagno d’India”, in periodo di piena fioritura, presente bellissimi fiori, costituiti da una corolla con cinque petali bianchi.
Cosa sono le emorroidi
Le emorroidi sono dei cuscinetti vascolari presenti nel plesso anale, che aiutano il ricambio sanguigno e che, in condizioni particolari, si infiammano e si ingrossano, dando origine a disturbi quali: prurito, dolore, senso di pesantezza e gonfiore. Si tratta di un disturbo del sistema circolatorio che affligge l’uomo da secoli, che oggi si può curare in modo naturale e non invasivo con l’aiuto della fitoterapia e della gemmoterapia. La gemmoterapia, si propone di curarle attenuandone in modo significativo i sintomi con il gemmoderivato di ippocastano.
L’ ippocastano in fitoterapia
La fitoterapia sia antica che moderna, utilizza da sempre l’ippocastano per la cura dell’infiammazione delle vene emorroidali. L’ippocastano, ha infatti effetti benefici sull’apparato circolatorio, date le sue proprietà vasocostrittrici e antinfiammatorie per l’intero sistema circolatorio. I semi e la corteccia dell’ippocastano contengono saponine, la cui miscela è chiamata escina. Quest’ultima rappresenta il principio attivo più importante, e insieme ai flavonoidi, conferisce alla pianta proprietà antiedemigene e vasocostrittrici. Proprio per questa ragione gli estratti di ippocastano sono ampliamente utilizzati nel trattamento di emorroidi, ragadi e in tutti i disturbi circolatori nelle condizioni di insufficienza venosa periferica. Anche le sindromi flebitiche, come la stasi venosa e l’insufficienza venosa che colpisce gli arti inferiori (flebiti, vene varicose), trovano miglioramento con l’assunzione del gemmoderivato di ippocastano.
Perché il gemmoderivato di ippocastano è così efficace contro le emorroidi?
La gemmoterapia è una terapia naturale, priva di controindicazioni, che utilizza il gemmoderivato di ippocastano per le emorroidi. Mentre la fitoterapia classica impiega altre parti della pianta come fiori, foglie, radici e cortecce già formate, per la preparazione degli estratti vegetali, la gemmoterapia utilizza tessuti embrionali. I tessuti embrionali sono le parti della pianta in via di sviluppo. Queste comprendono:
- gemme e germogli emergenti;
- semi e amenti;
- giovani getti di radici e cortecce. Tutte queste parti vengono messe a macerare in una soluzione di acqua, alcool e glicerina. Le gemme contengono i principi attivi normalmente presenti nelle parti della pianta e una serie di altre sostanze (enzimi, vitamine, minerali, fattori di crescita, acidi nucleici RNA DNA, ormoni vegetali), che tendono a scomparire una volta formata la clorofilla. Quindi, l’estrazione dei gemmoderivati apporta l’informazione genetica della pianta, oltre ai principi attivi contenuti nelle diverse parti (frutto, foglia, fiore, stelo, ecc.), proprie della specie.
Gemmoderivato di ippocastano e le teorie di Nebel
Antoine Nebel, medico omeopata fu uno dei fondatori della gemmoterapia che sviluppò il modello del drenaggio. A differenza del modello biologico analogico, formulato dal biologo Henry, il padre della gemmoterapia il modello sviluppato da Nebel si propone di stimolare la disintossicazione. Le teorie di Herry tenevano quindi conto delle interazioni che intercorrono tra le piante di uno stesso ambiente, delle loro alterazioni nel suolo in cui vivono e della cloro reazione nel nostro organismo di proteine plasmatiche nel nostro organismo, ma non di favorire la disintossicazione. Convogliando le scorie metaboliche dell’organismo e favorendo la loro eliminazione dall’esterno, si eliminano le tossine agendo sugli organi emuntori primari e secondari.
Gemmoderivato di ippocastano: come si ottiene
Il gemmoderivato di ippocastano, si ottiene dalla macerazione in acqua, alcool e glicerina delle gemme dell’ippocastano, l’Aesculus Ippocastanum. Quando l’ippocastano è sotto forma di gemmoderivato, per distinguersi dagli altri preparati con questa pianta, mantiene il suo nome botanico. Il gemmoderivato di ippocastano venne associato da Nebel al drenaggio venoso, perché il suo meccanismo d’azione è simile ad un salasso incruento ad effetto decongestionante, che avviene mediante Il miglioramento della funzione circolatoria alterata. Il deflusso ematico dai vasi congestionati migliora e, con esso, la microcircolazione periferica.
L’azione del gemmoderivato di ippocastano sulle emorroidi
L’azione del gemmoderivato di ippocastano per le emorroidi è quindi principalmente drenante del flusso del sangue. Questo gemmoderivato è quindi utile in presenza di congestione venosa, come nel caso delle emorroidi. Inoltre favorendo l’aumento del tono venoso, contribuisce al restringimento dei vasi dilatati e tortuosi e ne ripristina l’elasticità. Può migliorare la microcircolazione periferica, riducendo anche i sintomi legati alla stasi venosa. Vedi anche l’integratore consigliato contro le emorroidi
Gemmoderivato di ippocastano: somministrazione
Il gemmoderivato dell’ippocastano si assume nella misura di 50 gocce da 1 a 3 volte al giorno, lontano dai pasti. Come già accennato tutti i gemmoderivati sono sicuri, pertanto questo gemmoderivato può essere usato in gravidanza, durante il periodo dell’allattamento e nei ragazzi in età scolare.
Paola Chiaraluce- Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 -Alessandria