Gemmoderivato di rosa canina: un alleato delle difese immunitarie

Il gemmoderivato di rosa canina è il rimedio gemmoterapico alleato delle difese organiche e della stanchezza. Scopriamolo meglio.

Cenni botanici

La rosa canina è una piccolo arbusto spinoso spontaneo appartenente alla famiglia delle Rosaceae. E’ la specie di risa spontanea più comune in Italia, molto frequente nei boschi o ai margini delle strade. Talvolta, viene chiamata “rosa di macchia” o rosa selvatica.                                                                                                      I suoi frutti sono piccole bacche edibili che, spesso, si impiegano per la preparazione di deliziose confetture. Sempre le bacche (cinorroidi) opportunamente svuotate dai loro piccoli semi, si utilizzano una volta essiccate per preparare infusi, dall’alto contenuto di vitamina C.

Proprietà del gemmoderivato di rosa canina

Questo gemmoderivato, ottenuto dalla macerazione in acqua, alcool e glicerina dei giovani germogli della pianta, ha proprietà immunomodulanti, ovvero regola la risposta immunitaria dell’organismo, conferendo al preparato un efficace azione contro tutte le forme allergiche.                                                                                  La sua regolare assunzione migliora la risposta immunitaria a livello respiratorio nei soggetti con tendenza allergica e nei bambini. La proprietà antinfiammatoria trova un importante impiego terapeutico nei processi flogistici acuti che comportano alterazioni delle mucose nasali, degli occhi e delle prime vie aeree con conseguente produzione di catarro.  Per tali proprietà, la rosa canina, non solo rappresenta un ottimo rimedio nella prevenzione delle allergie. E’ inoltre usata nella cura delle riniti, delle congiuntiviti e dell’asma, dovute al contatto con pollini.

Gemmoderivato di rosa canina: impieghi

Il suo utilizzo è consigliato nelle affezioni infantili come tonsilliti,  rinofaringiti, otiti, nonché tosse e raffreddore di origine infettiva. I piccoli frutti della rosa canina, chiamati cinorroidi (bacche), sono considerati le fonti naturali più ricche di vitamina C, presente in quantità fino a 50-100 volte superiore rispetto alle arance a ai limoni. E’ proprio questa caratteristica che rende il suo impiego utile a rinforzare le difese naturali dell’organismo.                                                                                                                                    100 grammi di bacche contengono la stessa quantità di vitamina C di 1 chilo degli agrumi tradizionali.

Azione antiossidante

Non tutti sanno che questo gemmoderivato, perla della fitoterapia, è anche un buon antiossidante. L’ azione vitaminizzante si lega infatti a quella antiossidante, contenuta nelle polpa e nella buccia, che agisce sinergicamente alla Vitamina C, ottimizzando la circolazione sanguigna.                                                      Questo benefico effetto, è dovuto alla sua capacità di favorire l’assorbimento del calcio e del ferro a livello intestinale, equilibrando il tasso di colesterolo e contribuendo alla produzione di emoglobina. Inoltre, rende attiva la vitamina B9 (acido folico),  dal leggero effetto antistaminico.

Precisazione

La vitamina C, nell’uomo non può essere sintetizzata direttamente dall’uomo (a differenza di quanto avviene per gli altri animali), ma deve essere introdotta con gli alimenti. Se la dieta è equilibrata, con il supporto di un buon integratore alimentare come il gemmoderivato di rosa canina, possono essere evitate pericolose carenze. Lo stile di vita occidentale, l’inquinamento industriale, elettromagnetico e il fumo di sigaretta, sono tutti fattori che aumentano il fabbisogno di questo prezioso nutriente.                        Pertanto, un’integrazione di vitamina C è praticamente necessaria. Va ricordato che il gemmoderivato di rosa  canina è un eccellente tonico per fronteggiare l’esaurimento psico-fisico, la stanchezza e lo stress.  Stimola l’eliminazione delle tossine attraverso la diuresi, soprattutto quelle che provocano gotta e reumatismi attraverso la diuresi. Le bacche hanno un’azione astringente dovuta alla presenza di tannini, utile in caso di diarrea e coliche intestinali.

Il gemmoderivato di rosa canina in ambito veterinario

La rosa canina può essere utilizzata anche sotto forma di macerato glicerico per la cura dei nostri amici animali, e in particolare per la prevenzione e la cura della laringite del cane e del gatto, nel periodo invernale.

Macerato glicerinato di rosa canina: somministrazione

Il gemmoderivato di rosa canina si assume nella misura di 40-50 gocce due volte al giorno, meglio se lontano dai pasti. Nei ragazzi al di sotto dei 12 anni di età la dose è dimezzata.

Controindicazioni

Alle dosi raccomandate, non sono state mai evidenziate particolari controindicazioni dovute a interazioni con patologie. Gli effetti collaterali si sono manifestati con un sovradosaggio del rimedio, che fornisce un forte apporto di vitamina C. I massicci dosaggi di vitamina, infatti, comportano effetti diuretici, accompagnati da nausea, vomito, pirosi gastriche, diarrea e affaticamento. Si sconsiglia l’assunzione durante il periodo della gravidanza.

Avvertenze

La rosa canina ha interazione con alcuni farmaci:

  • Gli antiacidi, che possono contenere alluminio. La vitamina C in generale ne favorisce l’assorbimento.   Meglio evitarne l’assunzione concomitante con
  • Il litio, assunto in caso di regolazione del tono dell’umore, ha necessità di essere poi velocemente smaltito dall’organismo. La vitamina C può interagire e rallentare questa fase di eliminazione.

Curiosità

Questa pianta deve l’appellativo botanico di canina a Plinio il Vecchio, che riportava di un soldato romano, morso da un cane e guarito dalla rabbia, grazie all’assunzione di un decotto di radici. La rosa canina era già apprezzata per la sua efficacia nel rafforzare le difese dell’organismo contro infezioni e particolarmente contro il comune raffreddore. Nel Medioevo era comunemente usata in rimedi tradizionali per problemi alle vie respiratorie, e i frutti erano molto popolari nei dolci.  Il suo impiego ha avuto un ruolo importante nella fornitura di Vitamina C ai bambini britannici durante la seconda guerra mondiale, in sostituzione della fonte normale degli agrumi. Il procedimento usato nel XVIII secolo di ridurre i frutti in purea come forma di assunzione della pianta, ha ceduto il posto all’infuso delle bacche.

Paola Chiaraluce- Erboristeria “Agli Antichi Rimedi”Corso Acqui, 133 -Alessandria

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.