Ginkgo biloba: proprietà impieghi e controindicazioni

Il ginkgo biloba è una pianta officinale nota per le sue proprietà antiossidanti. Ma, aiuta davvero a migliorare la memoria? Scopriamola meglio.

Descrizione della pianta

Il ginkgo biloba è una pianta antichissima, comparsa più di 200.000 anni fa, risalente all‘Era Mesozoica, appartenente alla famiglia delle Ginkgoine. L’ albero del gingko è di maestose dimensioni, che possono raggiungere i 30-40 metri di altezza con un tronco di circa un metro di diametro.
Questa pianta venne definita da Darwin un fossile vivente;  si tratta infatti di un albero molto longevo che può vivere oltre 1000 anni.
La pianta del ginkgo è originario del Giappone, dove viene considerato un albero sacro tanto che cresce vicino ai templi.
“Gingko” deriva da una parola giapponese “yin-kuo” che significa “albicocca d’oro”; “biloba” invece si riferisce alla foglia che è bilobata. Gli antichi, nel passato, lo consideravano un albero sacro. Per questo motivo si ritiene che la specie sia stata preservata dai monaci cinesi per ornare i luoghi di culto.
Questa pianta cresce anche in tutte le zone della Terra a clima temperato e spesso si nota lungo i viali delle vie delle città e dei cimiteri.

Composizione  della droga

La droga è contenuta nella foglia che è ricchissima di:

  • Flavonoidi e suoi composti glucosidici tra cui kampferolo, quercitina, acido cumarico;
  • Catechine;
  • Proantocianidine.
    Le foglie, inoltre, sono ricche di derivati terpenici, tra cui gingkolidi, bilobalide e acidi ginkgolici.

Proprietà del ginkgo biloba

I flavonoidi presenti nel ginkgo biloba hanno un’azione antiossidante e sono in grado i neutralizzare l’azione nociva dei radicali liberi responsabili dello stress ossidativo cellulare. Se prodotti in eccesso, i radicali liberi, sono causa di un invecchiamento precoce, malattie degenerative e persino di alcune forme di tumori. Queste preziose molecole, i flavonoidi, proprie anche di altre specie vegetali, esercitano un’azione positiva anche sulla permeabilità dei vasi capillari, aumentando il tono della parete vasale. E’ proprio per questa ragione, che il gingko si consiglia a giovani e studenti per aumentare la memoria e migliorare il micro-circolo cerebrale. Il cervello potrà così contare su un pool di sostanze che gli apportano vigore e nutrimento, e riuscirà così ad eliminare scorie e tossine. Inoltre, i preparati di ginkgo biloba si impiegano nella profilassi di alcune malattie degenerative del sistema nervoso, come Morbo di Alzhaimer e demenza senile. Un suo terpene il ginkgolide B è un efficace antagonista del PAF.

Cos’è  PAF?

Il PAF è un fattore piastrinico  indispensabile per regolare la coagulazione del sangue e modulare processi infiammatori. E’ un fattore da tenere sotto stretto controllo in presenza di aterosclerosi, malattie del cuore e dei vasi; elevati valori di PAF possono infatti favorire la rottura di trombi e placche aterosclerotiche, facendo aumentare il rischio di incidenti vascolari come infarto, ictus. Questo fattore è un antagonista della bronco-costrizione, pertanto i preparati di gingko si utilizzano anche usati nei disturbi asmatici, per placare il broncospasmo.

A cosa serve il ginkgo biloba?

In base  a quanto appena fermato, non sorprenderà sapere che il ginkgo si utilizza soprattutto per accrescere e migliorare le funzioni cognitive e mnemoniche, ma anche per trattare i piccoli disturbi legati alla micro-circolazione. Gli estratti della pianta, inoltre, sono efficaci per contrastare vertigini, acufeni (ronzii auriculari) e claudicatio intermittens.

Modo d’uso

La somministrazione di gingko biloba avviene sotto forma di gocce (tintura madre) o capsule mono pianta. Per quanto riguarda la tintura madre la dose è di 30 gocce, diluite in poca acqua, 2-3 volte al giorno lintano dai pasti. Per le capsule  invece il disaggio varia da 300 a 600 mg al giorno, suddivise in due assunzione che equivalgono a 2-4 capsule.

Controindicazioni del gingko biloba

Il preparati a base di gingko biloba non devono essere usati in gravidanza e durante l’allattamento. Occorre precisare che possono inibire l’aggregazione piastrinica; pertanto è opportuno non somministrarli in concomitanza con l’uso di anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici, antinfiammatori non steroidei (FANS) e acido acetil-salicilico.
Paola ChiaraluceErboristeria “Agli Antichi Rimedi”Corso Acqui, 133Alessandria

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.