Il salice in fitoterapia: proprietà, impieghi e controindicazioni

Il salice (Salix Alba) è una pianta officinale nota per le sue proprietà antinfiammatorie, utile contro reumatismi e cefalea. Scopriamolo meglio.

Proprietà del salice

La corteccia dei rametti del salice di 2-3 anni di vita, contiene glicosidi fenolici (salicina, populina), alcol salicilico e tannini. La salicina è il principio attivo più importante per le sue proprietà analgesiche, febbrifughe e antireumatiche. Proprio in virtù di queste proprietà che,  il salice, si utilizza come antinevralgico e antipiretico. Il suo utilizzo giova quindi in caso di reumatismi, mal di testa, febbre, malattie da raffreddamento. Come per la spirea olmaria, il fitocomplesso contenuto nella corteccia del salice, ha un’azione notevolmente meno irritante per la mucosa gastrica, rispetto all’ acido acetilsalicilico, il principio attivo della comune Aspirina. Inoltre, il salice, ha un’azione vaso-protettrice, data dai flavonoidi (naringina e esperidina) che ne esaltano l’azione antinfiammatoria. In virtù del potere ipouricemizzanti, dato dalla salicina, il salice costituisce un buon rimedio contro l’ artrite gottosa e l’eccesso di acidi urici nel sangue.

Uso esterno

Per uso esterno, si impiega come astringente, soprattutto in ambito dermatologico. La salicina, il suo principale componente, è astringente. Pertanto, il salice, rientra spesso come ingrediente principale in pomate, lozioni e unguenti ad uso cosmetico. Anche chi soffre di psoriasi, acne, dermatiti seborroiche, duroni, calli e verruche, può trarre benefico da cosmetici a base di salice, proprio alla sua azione cheratolitica e antinfiammatoria.

Modalità d’uso

Nella moderna tradizione erboristica, il decotto di corteccia di salice è poco usata. Molto utilizzata è la soluzione idroalcolica di pianta, che si assume nella misura di 40 gocce in poca acqua da 2 a 3 volte, lontano dai pasti. Il salice, è inoltre l’ingrediente di molti integratori fitoterapici ad azione antalgica e antinfiammatoria, spesso lo possiamo trovare insieme ad altre piante officinali aventi la stessa valenza terapeutica come l’artiglio del diavolo e il ribes nigrum.

Descrizione della pianta

Il salice (Salix Alba) e le sue varietà che comprendono S. Purpurea, S. Viminalis, S. Nigrean, S. Fragilis e SalixDaphoinedes, sono piante ad alto fusto, appartenente alla famiglia delle Salicaceae.
E’ un albero dalla chioma folta, con rami sottili, flessibili e tenaci, che può raggiungere i 25 metri di altezza, originario Possiede una corteccia grigio-rossastra o giallastro.
Le foglie sono lanceolate-acuminate, con stipole caduche e piccole, picciolate seghettate,  leggermente provviste di peluria da giovani.
Da adulte, invece, hanno pagina superiore poco pelosa e quella inferiore ricoperto da una volta peluria, che conferisce una colorazione argentea (da qui l’attributo di bianco).
Le infiorescenze sono maschili e femminili.
I frutti sono costituiti da capsule glabre che, a piena maturazione, si aprono in due, liberando i semi cotonosi, ovvero semi dotato di un “pappo” bianco cotonoso.
Il genere Salix conta oltre 300 specie diverse, caratterizzate da un rapido accrescimento ma da breve longevità.

Precisazione

La droga, importata per lo più dalla Bulgaria, è contenuta nella corteccia della pianta, in particolar modo nelle specie Salix fragilis, Salix purpurea (salice rosso) e Salix daphnoides, in quanto ricche di salicina.
Sono presenti composti glucosidici di tipo fenolico, fino al 15%, che si differenziano qualitativamente e quantitativamente a seconda della pianta madre.
Secondo la farmacopea europea il tenore di salicina non deve essere inferiore all’1%.

Il salice e la sua azione antinfiammatoria

L’ azione febbrifuga, analgesica e lievemente spasmolitica è dovuta alla salicina ed ad altri glicosidi salicilici che, per idrolisi, si trasformano in salicina. Questi composti rappresentano un “pro-farmaco” dell’acido salicilico e, come quest’ultimo, hanno le stesse proprietà. Il salice, analogamente all’Aspirina, ha  un’azione antipiretica, analgesica, antireumatica, antisettica e antinfiammatoria.
Per azione della flora batterica intestinale, la salicina viene scissa in saligenina e glucosio.
La saligenina viene assorbita ed ossidata ad acido salicilico nel sangue o nel fegato.
L’escrezione nelle urine avviene prevalentemente sotto forma di acido salicilurico, oltre che come salicilglucuronato, acido salicilico, acido gentistico e saligenina modificata.
La salicina e la saligenina vengono assorbite per oltre l’86% e determinano nel plasma sanguigno un livello di salicilati  che rimane costante per molte ore.

Controindicazioni del salice

Alle dosi prescritte, il salice ed i suoi preparati, non presentano effetti indesiderati che possono derivare dai composti salicilici.
A dosi superiori a quelle raccomandate, possono comparire rush cutanei, disturbi gastrici ed episodi di manifestazione allergica.
Il salice e i composti che lo contengo, non vanno somministrati a soggetti affetti da ipersensibilità o allergie all’acido salicilico e suoi derivati, come ad esempio la salicina.
Evitare l’assunzione in caso di anticoagulanti e anti-aggreganti piastrinici.
In gravidanza e allattamento, chiedere ed ottenere il parere favorevole del proprio medico curante.

Gli usi del salice nella tradizione erboristica popolare

Prima della scoperta farmacologica dell’aspirina ed in tempi di carenza dello stesso medicinale, il salice veniva utilizzato con successo in campo medico per il trattamento degli stati influenzali, febbrili e infiammatori.
In Germania ed in molti paesi dell’est Europa, il salice costituisce uno degli ingredienti per la preparazione di composti fitoterapici e farmacologici ad azione rilassante ed ipnotico-sedativa.
La medicina popolare attribuisce infatti al salice un’azione blandamente sedativa, che, sicuramente è da attribuire ai suoi flavonoidi tra cui naringina e esperidina.

Cenni storici

In lingua celtica, il nome “Sal-sis”, significa vicino all’acqua. L’etimologia del nome conferma che i salici crescono bene in luoghi freschi, con terreno ben intriso d’acqua, in prossimità di laghi, rive dei fiumi. Il termine “alba”, si riferisce al fatto che le foglie, di colore grigio-argento, sono caratterizzate da una leggera peluria, donano alla chioma un aspetto bianco-bianco-argenteo. Le virtù curative della corteccia del salice sono note fin da epoche antiche. La droga è infatti citata nei libri di Dioscoride e Ippocrate. Nel Medioevo, l’utilizzo farmacologico del salice si perde un po’, dal momento che i rametti della pianta, venivano utilizzati per la fabbricazione di certo è vari oggetti di vimini. La Scuola Medica Salernitana, dal periodo normanno fino alla prima metà del XII secolo, attribuiva al salice proprietà anafrodisiache, frenanti della libido, fino al punto di impedire il concepimento. Il 20 giugno 1803, Napoleone Bonaparte bloccò tutte le importazioni di merce proveniente dalle colonie inglesi. Con questa decisione venne anche bloccata l’importazione della china (usata come febbrifugo) dall’America. Si fece impellente la ricerca di un valido sostituto antipiretico in Europa ed il sostituto più ovvio fu proprio il salice. La richiesta di salice, in questo periodo, fu talmente cospicua da superare le capacità estrattive del principio attivo del salice, della spirea e della gaultheria dell’industria farmaceutica dei tempi. Nel 1874 Von Heyden riuscì a mettere a punto un metodo di sintesi industriale dell’acido salicilico, abbattendo così I problemi di reperibilità di quel prodotto.

Paola Chiaraluce – Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.