Calendula: proprietà, impieghi in fitoterapia e benefici per la salute

La calendula è una pianta dalle proprietà antinfiammatorie, utile in caso di colite, e dolori mestruali. Ecco le sue proprietà, come e quando usarla.

Cenni botanici

Conosciuta con il nome di “fiorrancio”, la calendula, è una pianta annuale appartenente della famiglia delle Asteraceae.
Le foglie sono lanceolate, di color verde intenso, i fiori ligulati, di color arancione, con capolini lunghi 4-5 cm.
Il nome calendula deriva dal latino “calendae”, che vuol dire primo giorno del mese”.
Non è un caso, infatti, che questa deliziosa pianta, fiorisca tutti i mesi, il primo del mese.

Nel gergo popolare, viene anche chiamata “oro di Maria”, per la sue capacità di alleviare i disturbi periodici femminili, evidenziandone così il legame con il femminili, facendo allusione alla Grande Madre.
I suoi semi uncinati, d’altro canto, ricordano una falce di luna.
La tradizione contadina vuole che se i suoi fiori, al mattino, rimangono schiusi, pioverà. Proprio per questo motivo, nel testi medievali, la calendula era menzionata come “solis”, ovvero “sposa del sole”.
Sappiamo tutti che ha dei bellissimi fiori ligulati di color arancione e che fin dall’epoca degli Antichi Romani era utilizzata a scopi ornamentali ma, quasi nessuno, conosce fino in fondo le sue proprietà curative.

La calendula: il fiore all’occhiello della fitoterapia e della dermocosmesi

Sono proprio i fiori ad avere le proprietà più interessanti a livello fitoterapico e quindi ad essere utilizzate nella preparazione dei prodotti a base di calendula.
Si tratta di un rimedio naturale molto versatile e gode di ottime proprietà cicatrizzanti e antinfiammatorie, che la rendono utile soprattutto nelle problematiche che riguardano pelle e mucose.
A livello fitoterapico si utilizzano in particolare le sommità fiorite con le quali si realizzano oli, estratti liquidi (come la tintura madre di calendula), pomate, creme a base dei suoi principi attivi utilizzati singolarmente o in sinergia con altre piante o sostanze.

Calendula: proprietà benefici

La calendula è nota e apprezzata per le sue proprietà, confermate anche dalle moderne ricerche scientifiche.
Questa pianta officinale è particolarmente utile come antinfiammatorio naturale e cicatrizzante.
Scopriamo nel dettaglio tutti i benefici che offre la Calendula.

E’ antinfiammatoria

Tra i benefici della calendula più noti, vi è senza dubbio il potere antinfiammatorio che si può sfruttare per uso topico o interno. Questa pianta è ricca di mucillagini e quindi l’effetto si evidenzia anche nei confronti delle infiammazioni delle mucose (ad esempio quella intestinale).

Cicatrizzante

Questa pianta officinale contribuisce a redere più veloce il processo di  cicatrizzazione di pelle e mucose.
Ecco perché viene usata in caso di scottature, arrossamenti, piccole ferite, eritemi, scottature da sole o da fonti di calore.

Azione calmante sulla pelle

Oleoliti, unguenti, pomate e creme a base di calendula, svolgono un’azione calmante e decongestionante sulla pelle e risultano efficaci in caso di acne, irritazioni, punture d’insetto, piaghe, edemi, scottature e arrossamenti della pelle, in particolare quella del neonato.

Antisettica

Alcuni composti della calendula, come le xantofille, hanno proprietà antibatteriche e antisettiche, grazie alle quali riescono ad inibire la crescita di alcuni batteri responsabili di infiammazioni alla pelle tra cui acne e foruncoli.

Antidolorifica e antispasmodica

Tra le proprietà della calendula vi è poi la capacità antidolorifica e antispasmodica, utile per avere un effetto di riduzione del dolore ma anche degli spasmi dovuti ad esempio ad una colite.

Regola il ciclo mestruale

L’infuso di fiori di calendula può essere utilizzato per alleviare i dolori mestruali e regolare il flusso del sangue (sia se scarso che abbondante).

Benefica per stomaco fegato

La calendula, sempre sotto forma di infuso, è ottima per stimolare il lavoro del fegato, favorisce il flusso della bile oltre ad essere un buon alleato per chi ha problemi di stomaco (gastriti, gastralgie, pirosi gastriche).
Grazie alle sue proprietà, l’infuso è indicato in caso di colite, gastrite e ulcere.
Utile anche per combattere infiammazioni gengivali o ulcere della bocca.
Viste le sue virtù, la calendula si presta bene a trattare diversi problemi più o meno fastidiosi o persistenti che interessano la pelle: scottature o screpolature, calli, geloni, piccole ferite, acne, rossori o irritazioni anche in caso di bambini piccoli (ad esempio gli eritemi da pannolino).

Scopriamo più da vicino gli usi della calendula

1) Contro scottature problemi alla pelle

Sono numerosi  i casi in cui si può utilizzare la calendula per trattare problemi della pelle: dermatiti, eczemi, bolle, rossori. In tutti questi casi è possibile utilizzare una piccola quantità di crema alla calendula o di olio alla calendula direttamente sulla zona interessata dal problema per due o tre volte al giorno.
Altra possibile modalità è quella di effettuare degli impacchi con acqua e una ventina di gocce di tintura madre di calendula.

2) Eritema da pannolino

Anche in caso di eritema da pannolino o rossore e irritazione dovuta all’utilizzo di questi prodotti per bambini, è possibile usare la pomata alla calendula ad ogni cambio. Ne esistono diverse formulazioni, anche delicatissime, pensate apposta per i più piccoli.

3) Mal di gola, gengiviti o afte

Con acqua e circa 20 gocce di tintura madre di calendula si può realizzare una soluzione con la quale fare gargarismi in caso di mal di gola, gengiviti o afte più volte al giorno.

4) Idratare la pelle

Per mantenere idratata la pelle dopo la doccia oppure dopo una giornata al mare o in piscina, è possibile utilizzare l’olio alla calendula da spargere con un leggero massaggio su tutto il corpo.

5) Regolarizzare il ciclo trattare problemi di stomaco o intestino

L’uso interno è consigliato in caso di dolori mestruali e necessità di regolarizzare il ciclo, ma anche per migliorare le funzionalità di stomaco e fegato o in caso di colite.
Si può assumere la tisana di calendula oppure la soluzione idroalcoolica, il cui quantitativo di gocce da prendere è riportato in genere sulla confezione altrimenti chiedete consiglio ad un erborista di fiducia (di solito si tratta di 30-50 gocce da prendere un paio di volte al giorno).

Composizione della droga

Il principio attivo è contenuto nei capolini interi o parzialmente sfatti.
Tra i suoi componenti vi è un’elevata percentuale di olio essenziale (sino allo 0,12% nei fiori ligulati e sino allo 0,4% nel ricettacolo) composto principalmente da mentone, isomentone, cariofillene e carvone.
I fiori di calendula contengono inoltre una discreta quantità di flavonoidi tra cui quercitina, numerosi composti glicosidi dell’acido oleanolico ad azione emolitica, denominati calendosidi; alcoli triterpenici, steroli liberi, esterificati e glucosidati, caroteni, xantofille  (sostanze gialle amarognole).

Gli impieghi in fitoterapia

l fiori di calendula vengono impiegati per la preparazioni di tisane antinfiammatorie e spasmolitiche, in caso di colecistiti, colangiti, gastriti, cistiti e spasmi del canale digerente.
L’azione antiflogistica è data dalle sostanze amare (xantofille) e dall’olio essenziale.
In studi recenti è stata confermata l’attività antiflogistica dei fiori di calendula in infiammazioni indotte da prostaglandina E1, cui corrisponde l’inibizione dell’infiltrazione leucocitraria.
E’ stata inoltre evidenziata un’attività battericida nei confronti dello Staphylococcus Aureus.
Alcuni composti isolati come i calendusidi e la frazione flavonoica contenuta nei capolini, hanno un’effetto anti-iperlipidemico e un’influenza blandamente sedativa sul sistema nervoso centrale.
Un estratto dei fiori, arricchito in saponine triterpetiche, ha dimostrato in vivo ed in vitro un’ attività citotossica e anti-tumorale.
I fiori, aggiunti ad altre piante, vengono impiegate nella tradizione erboristica popolare per la preparazione di tisane emmenagoghe, utili per aiutare a regolarizzare i cicli mestruali femminili irregolari, abbondanti e dolorosi, come diaforetico e febbrifugo.
In fitocosmesi, i fiori di Calendula, vengono ampiamente utilizzati per la preparazione di pomate ed unguenti ad azione lenitiva contro arrossamenti cutanei, eritemi solari, scottature da forno, punture di insetto e cicatrici.
Sono noti, nella tradizione erboristica, gli usi dell’oleolito di calendula, utilizzato per donare sollievo all’epidermide arrossata, irritata e lesa, poichè contribuisce a favorirne i fisiologici livelli di cicatrizzazione, dell’infuso di fiori per sciacqui, mirati a lenire l’infiammazione della cute e delle mucose (in caso di afte, gengiviti, laringiti e faringiti) e della tintura madre, usata per semicupi contro infiammazioni intime (leucorree e candidosi) e contro emorroidi o ragadi anali.
Paola Chiaraluce (Erboristeria “Agli Antichi Rimedi”- Corso Acqui, 133 – Alessandria

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.