L’iperico è una pianta officinale che cresce spontanea ai bordi delle strade, che rappresenta un vero e proprio farmaco al verde nel trattamento della depressione e dell’ansia. Scopriamola meglio.
Botanica e cenni storici
L’iperico, il cui nome botanico è Hyprericum Perforatum, è una pianta perenne sempreverde, originaria del nord-est Europa, appartenente alla famiglia delle Clusiaceae. Nel gergo popolare, l’iperico ha diversi nomi. In alcune parti d’Italia, soprattutto al centro e al sud, è nota con il nome di “erbascacciadiavoli”. Non a caso, essendo la pianta consacrata a San Giovanni, si riteneva fosse efficace contro ogni sorta di male. Nell’Italia del nord e nell’Europa centro-settentrionale, è nota con il nome di “Erba di San Giovanni”, perché la sua massima fornitura avviene il il 24 Giugno che, coincide sul calendario con la ricorrenza dell’omonimo santo.
L’uso dell’iperico tra passato e presente
Numerose tracce storiche dimostrano l’uso millenario di questa pianta, già utilizzata nel periodo greco-romano da Dioscoride, Ippocrate e Plinio il vecchio. In Germania, dove l’uso della pianta è la prassi, è il rimedio naturale maggiormente prescritto per trattare le forme depressive lievi e moderate. In questo Paese, l’impiego dell’iperico sostituisce in molti casi quello di psicofarmaci di sintesi, i cui effetti collaterali sono più fastidiosi e, a volte, mal tollerati.
L’olio di iperico
In numerose parti d’Italia e d’Europa, proprio il 24 Giugno, il giorno di San Giovanni, è tradizione preparare l’olio di iperico, mettendo a macerare i fiori in olio di olio di oliva o girasole. Questo prezioso olio, facilmente reperibile in erboristeria, è un ottimo antinfiammatorio in caso di dolori articolari. Possiede un’azione elasticizzante e cicatrizzante e aiuta a lenire la pelle scottata, atopica ed eczematosa.
Cos’ è la depressione?
La depressione è uno stato psicopatologico caratterizzato da un’ alterazione del tono dell’umore, costante nel tempo. Chi è colpito da depressione, mostra e prova frequenti ed intensi stati di insoddisfazione, tristezza e tende a non provare più piacere nelle comuni attività quotidiane. Tale patologia, che si stima colpisca più di 4,5 milioni di persone solo in Italia, è caratterizzata anche da una fitta schiera di sintomi.
I sintomi della depressione
I sintomi legati alla depressione sono:
- inappetenza o aumento smodato dell’appetito;
- diminuzione o aumento di peso, nausea (soprattutto mattutina);
- cefalea, dolori diffusi in alcune parti del corpo;
- disturbi digestivi (aerofagia, mal di stomaco, meteorismo);
- insonnia o ipersonnia (aumento del sonno);
- anedonia (scarso interesse per il proprio aspetto fisico).
Sono inoltre presenti sintomi fisici quali, marcata astenia, difficoltà di concentrazione, disinteresse per tutte le attività che possano recare piacere, sesso compreso. La depressione è una patologia vera e propria che ha origini biologiche, genetiche e reattive. Il “male oscuro” coinvolge quindi sistema neuroendocrino e neurovegetativo, e non va confusa gli sbalzi di umore, tipici di tutti gli esseri umani.
Proprietà dell’iperico
La droga, intesa come principio attivo, è contenuta nei fiori ed è costituita da flavonoidi (iperoside, rutina), diantrachinoni (ipericina), olio essenziale, melatonina, tannini e iperforina (principio antibiotico). L’iperico ha proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti e, soprattutto antidepressive e sedative.
Un buon antinfiammatorio
L’ azione antinfiammatoria è da attribuire all’ipericina e all’amentoflavone. Sembrerebbe che l’iperico sia in grado di inibire l’infiltrazione leucocitaria e che l’iperico inibisce il rilascio di acido arachidonico.
Attività ansiolitica dimostrata
La sua attività ansiolitica, invece, è dovuta al complesso dei costituenti della droga, attraverso l’attivazione del recettore per le benzodiazepine. Lo stesso vale per la sua attività antidepressiva. Quest’ultima, è data dalla sinergia delle molecole che costituiscono la droga, che inibiscono il ricaptazione delle amine cerebrali come serotonina, dopamina e del GABA a livello presinaptico. In definitiva, tutte queste attività sarebbero imputabili all’azione additiva esercitata da più molecole contenute dell’ iperico, quali ipericina, iperforina e rutina.
Altre proprietà della pianta
Come già accennato, questa pianta possiede una spiccata azione antinfiammatoria e antibiotica. All’iperforina sono state attribuite proprietà antibattetiche.
Attività antibiotica dimostrata in vitro
Studi condotti un vitro hanno dimostrato la sua azione antimicrobica nei confronti di ceppi di Staphylococcusaureus. Tra questi, sono compresi i meticellino-resistenti o MRSA (resistente agli antibiotici beta-lattamici, che comprendono le penicilline). Infine, alcuni studi hanno indagato circa la possibile attività antitumorale della pianta sull’ipericina. Questo flavone, pare possegga un’azione citotossica nei confronti di alcune tipologie di cellule maligne, come ad esempio quelle che costituiscono il tumore del colon umano.
Iperico: modalità d’uso
La somministrazione dell’ iperico, avviene oralmente, attraverso dei preparati mono-pianta in capsule o in gocce. Accanto alle capsule che costituiscono la forma più utilizzata e più comoda, esiste la soluzione idroalcolica di pianta, detta tintura madre. La tintura madre si assume nella misura di 15-20 gocce, tre volte a giorno, lontano dai pasti. A titolo indicativo, per il trattamento dei disturbi ansioso-depressivi, l’assunzione ideale sarebbe di 600-1200 mg di estratto di iperico al giorno, fa assumersi in 2-3 dosi frazionate.
Controindicazioni dell’iperico
I preparati a base di iperico non devono essere somministrati in gravidanza, durante l’allattamento. Anche taluni farmaci possono interferire negativamente con l’iperico. Questi sono:
- i farmaci antidepressivi in generale anti-MAO compresi;
- la pillola anticoncezionale, in quanto l’iperforina e l’ipericina potrebbero annullarne gli effetti. E’ bene, durante i trattamenti orali con preparati a base e di iperico, non esporsi al sole o raggi UVA artificiali.
Paola Chiaraluce – Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria