Premessa

Nonostante i numerosi allarmismi su possibili contaminazioni da mercurio e altri metalli pesanti, i nutrizionisti concordano all’unanimità che consumare pesce sia una saggia scelta alimentare Lo dice la ricerca scientifica e lo avallano le statistiche. La ricerca medico-scientifica conferma infatti che esiste una stretta correlazione tra eccessivo consumo di grassi, dovuto ad un consumo cospicuo di carne e l’aumento di rischio cardiovascolare. Il costante aumento del cardiopatie e delle vasculopatie, spinge infatti ad una scelta alimentare più sana: quella del pesce.

Mangiare pesce fa bene a cuore e apparato cardiovascolare

Mangiare pesce fa bene“: non si tratta soltanto di un luogo comune. La prima ragione per inserire questo alimento nella nostra dieta, è che riduce sensibilmente il rischio di andare incontro ad infarto, ischemia cardiaca e ictus cerebrale. Il merito è degli omega 3.

COsa sono gli omega 3?

Gli omega 3 sono degli acidi grassi polinsaturi, naturalmente presenti nelle membrane cellulari, il cui compito è quello di preservarne struttura ed integrità. Questi acidi grassi sono noti con la sigla EPA (acido eicosapentenoico) e DHA (acido decosaesaenoico), sono entrambi derivati metabolici dell’acido linoleico. Ovviamente esistono pesci più ricchi di questi acidi grassi, come il salmone norvegese, il tonno qualità pinne gialle, le acciughe e lo sgombro. In questi pesci, infatti, non solo il quantitativo degli acidi grassi è più alto, ma vi è una giusta proporzione tra i due tipi di omega 3 (EPA e DHA), che rendono il loro assorbimento e la loro biodisponibilità ottimale. Esiste perciò più di una ragione, in forza della quale, dovremmo aumentarne il consumo.                                                                                                                                                  Non solo il nostro cuore ne trarrà beneficio, ma anche l’umore, la memoria, la salute delle nostre articolazioni e, persino, lo sviluppo cerebrale di un eventuale bambino. Vediamo perchè.

Mangiare pesce aiuta il buon umore

Anche il nostro umore può migliorare sensibilmente, aumentando il consumo di pesce. Gli omega 3, infatti, agiscono positivamente influenzando i livelli sierici di serotonina e dopamina, due mediatori chimici cerebrali importantissimi. Scarsi livelli di questi mediatori chimici cerebrali, predispongono ad ansia, stati depressivi e comportamenti aggressivi. Inoltre, va ricordato che, nel periodo gestazionale, si fa più elevato il bisogno di omega 3, per aiutare lo sviluppo cerebrale del nascituro. A confermarlo è uno studio pubblicato sull’American Journal of Epidemiology. Questo studio ha infatti  messo in luce come il consumo di pesce ad elevato contenuto di omega 3 (nella misura di due o tre porzioni settimanali), aumentasse la percentuale di avere bambini con funzioni cognitive più alti e con un rischio minore di autismo.

I benefici del pesce sull’apparato osteoarticolare

Mangiare pesce aiuta a ridurre i sintomi causati da processi infiammatori più o meno marcati a carico delle articolazioni come artrosi e osteoartriti. Quest’ultima patologia, è infatti la causa un logorio delle cartilagini, che provoca dolore acuto. Gli omega 3 agiscono in modo positivo modulando alcuni enzimi che sono responsabili dei processi infiammatori (leucotrieni e trombossani). Questi acidi grassi aiutano a rendere il calcio biodisponibile, riducendo sensibilmente il rischio di ammalarsi di osteoporosi,. L’osteoporosi è una condizione patologica che colpisce soprattutto le donne durante il periodo della menopausa dove, a causa di un repentino calo di estrogeni dovuto alla cessata attività ovarica e follicolare, le ossa si fanno più deboli e aumenta il rischio di fratture.

I benefici sulla materia grigia cerebrale

Da uno studio pubblicato sulla rivista Neurology, è emerso che le persone che consumano regolarmente pesce, hanno più materia grigia: la parte del cervello associata alla memoria, alla sfera decisionale e alle capacità di apprendimento. Ancora più promettenti sono gli studi che, affermano che l’integrazione con omega 3 da olio di pesce, possa frenare il processo di malattie ad andamento degenerativo come l’Alzheimer.

Mangiare pesce fa bene: basta con i soliti allarmismi

Detto ciò, i succitati allarmismi, non devono scoraggiare dal consumo di questo alimento. Bisognerebbe infatti  sempre prestare attenzione alla filiera di provenienza, oltre che indubbiamente alla qualità, un po’ come si dovrebbe abitualmente fare con tutti i cibi che portiamo in tavola. E, se oltre a filiera e qualità, scegliamo anche specie ittiche pescate con pesca ecosostenibile, è ancor meglio!  Oltre a mantenerci in salute, abbiamo anche dato il nostro contributo positivo per preservare la salute degli oceani.

Paola Chiaraluce- Erboristeria Agli Antichi Rimedi Corso Acqui, 133- Alessandria