Mirra: proprietà, impieghi e controindicazione di una resina miracolosa

La mirra è una resina conosciuta nel corso dei secoli per le sue proprietà antisettica. Ma, quali sono le sue proprietà? A cosa serve?

Generalità

La mirra, il cui nome botanico è Commiphora molmol o Alberodella Mirra è un arbusti erbacei o un piccolo albero, originario dell’Eritrea, della Somalia e del Medio Oriente.  La Commiphora molmol appartiene alla famiglia delle Burseraceae, la stessa dell’incenso.
Gli alberi della specie Commiphora posseggono grosse spine appuntite; le foglie sono composte da tre foglioline irregolari ed opposte. I fiori sono piccoli, di color bianco, disposti in pannocchie terminali.

Mirra: composizione della droga

I principi attivi della mirra  è costituita dalla gommoresina essiccata, che trasuda dalla corteccia della pianta. La composizione della droga è molto complessa e nota soltanto parzialmente. E’ per lo più composta da:

  •  sostanze resinose (40-60%) solubili in etanolo;
  • un olio essenziale costituito quasi esclusivamente da sesquiterpeni e idrocarburi.
    Il rimanente 50% della droga, è costituto da sostanze non solubili in etanolo (gomma grezza), dal 20% da proteine e carboidrati.

La mirra nel passato

In passato la resina della mirra, si utilizzava per via orale come carminativo, espettorante, digestivo e disinfettante del tratto urinario. Questi impieghi sono ormai poco frequenti anche perchè, come già accennato della composizione della mirra si sa ancora poco. La pianta si utilizzava anche per profumare gli ambienti, come insetticida oppure durante le cerimonie funebri per l’imbalsamazione.

L’uso della mirra ai giorni nostri

In virtù della sua azione disinfettante e antiodorante, la mirra si impiega per lo più sotto forma di tintura idroalcolica o in associazione alla propolis, nelle malattie infiammatorie del cavo orofaringeo. La sua utilità si presta a sciacqui, gargarismi e spennellature (soprattutto in odontoiatria), per portare sollievo in caso di infiammazione.

Azione antinfiammatoria e antisettica dimostrata

La mirra non possiede un’azione astringente nel senso di antinfiammatoria, come avviene per le droghe contenenti tannini. Non si determina infatti una precipitazione locale di proteine e quindi neanche la formazione più o meno stabile di uno strato superficiale di cellule coagulate che costituisca una protezione meccanica nei confronti degli agenti chimici, meccanici e batterici.
L’azione antisettica della resina è quindi facilmente attribuibile alla composizione di parte del suo olio essenziale, mentre si ipotizza una probabile azione antinfiammatoria data dalla tintura.
Gli estratti alcolici vengono anche impiegati in profumeria come fissativo.
La mirra compare anche nelle cosiddette “misture svedesi”, miscele di droghe azione lassativa, digestiva e amaro-tonica, che vengono estratte con alcool direttamente dal consumatore.

Attività biologica

Alla mirra si attribuiscono molte proprietà. E’ astringente, carminativa, espettorante e anticatarrale. Il suo uso è però, prevalentemente esterno ed è rivolto soprattutto alle affezione del cavo orale. Il suo olio essenziale ha infatti dimostrato un’azione astringente e disinfettante locale. E’ quindi in grado di promuovere la formazione di tessuto di granulazione che è uno dei primi stadi di riparazione e guarigione delle ferite.

La mirra e la sua possibile azione ipoglicemizzante 

Sembra che la mirra possa avere potenziali attività ipoglicemizzanti. Uno studio condotto su animali ha infatti dimostrato che il suo estratto è in grado di esercitare un’azione ipoglicemizzanti sia su animali diabetici che su animali non affetti da questa patologia. Un altro studio ancora, condotto su ratti diabetici, ha evidenziato che l’estratto di mirra esplica la sua zione ipoglicemizzante attraverso la diminuzione di glucosio, l’ aumento della secrezione dell’insulina e del glicogeno prodotto dal fegato. Ovviamente si tratta di studi sperimentali che sull’uomo non hanno ancora trovato un riscontro scientifico.

Mirra contro infiammazioni del cavo orofaringeo

Come già accennato, l’attività antimicrobica e astringente che promuove la guarigione di piccole lesioni e ferite è da attribuirsi all’olio essenziale di mirra, ottenuto dalla distillazione della resina. L’olio essenziale può essere infatti utilizzato esternamente come valido rimedio per contrastare le infiammazione del cavo orale, mal di gola, mal di denti, stomatiti e afte. La mirra, sotto forma di olio essenziale è spesso l’ingrediente principale di molti collutori sia medicinali che fitoterapici contro questi disturbi. ed entra anche nella composizione del Gengivario previsto dal Formulario Nazionale della FU IX. Nei Paesi dell’Est Europa e soprattutto in Germania, la mirra si utilizza in associazione ad altre droghe essenzifere (salvia e timo ad esempio) per la preparazione di prodotti per l’igiene orale, utilizzati soprattutto in ortodonzia.

Effetti indesiderati 

Come già detto l’uso di questa resina è prevalentemente esterno. In seguito all’ingestione di un quantitativo superiore a quello raccomandato posso comparire nausea, vomito, tachicardie e possibili reazione allergiche. Per quanto riguarda l’assunzione di farmaci, la mirra agisce negativamente con i farmaci antidiabetici ad uso orale.

Curiosità

L’antica tradizione afferma che i Re Magi, portarono a Gesù bambino tre regali: l’oro, l’incenso e la mirra. L’oro il simbolo della regalità, l’incenso simbolo della natura divina e la mirra simbolo del sacrificio che Gesù avrebbe dovuto compiere. Ecco perchè questa resina ha qualcosa di sacro e miracoloso. Lo dimostra il fatto che molte popolazioni dell’Etiopia, e del nord e centro Africa, la utilizzavano durante il rito dell’imbalsamazione dei defunti. Pochi sanno che la mirra è bruciata ancor oggi per purificare l’ambiente. Basta infatti recarsi in erboristeria e chiedere la mirra in grani e dei carboncini da accendere sui quali poter far bruciare questa divina resina, che regalerà un tocco di calore ed igiene ai vostri ambienti domestici.

Paola Chiaraluce – Erboristeria Agli Antichi Rimedi – Corso Acqui, 133 – Alessandria

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.