Nucleotidi: definizione, struttura e funzione nell’intestino

I nucleotidi sono le unità che compongono una molecola di DNA, che rivestono un ruolo fondamentale nel garantire il benessere di apparato gastrointestinale e cardiovascolare. Scopriamoli meglio.

Cosa sono i nucleotidi?

I nucleotidi sono le molecole organiche che compongono gli acidi nucleici DNA e RNA, aventi un ruolo semi-essenziale nell’intestino.  Gli acidi nucleici sono macromolecole biologiche d’importanza rilevanti per la sopravvivenza di un organismo vivente e i neucleotidi  sono i mattoni che li costituiscono. Tutti i neucleotidi presentano una struttura generale comprensiva di tre elementi molecolari: un gruppo fosfato, uno pentoso (ovvero uno zucchero con 5 atomi di carbonio) e una base azotata. Nel DNA, il gruppo pentoso è costituito dal desossiribosio, mentre nel RNA dal ribosio. La presenza del desossiribosio del DNA e del ribosio nel RNA, è la principale differenza esistente tra i nucleotidi che costituiscono questi due acidi nucleici. La seconda grande differenza riguarda le basi azotate: i nucleotidi del DNA e dell’RNA hanno in comune tra loro solo 3 delle 4 basi azotate a loro assegnate.

Come agiscono i nucleotidi

Come già detto, i nucleotidi sono molecole organiche che costituiscono i monomeri degli acidi nucleici del DNA e RNA. I monomeri sono unità molecolari che, disperdendosi in lunghe catene lineari, costituiscono le macromolecole o molecole di grandi dimensioni, conosciute come polimeri. Il ruolo fondamentale di questa molecole è quello di stimolare la produzione di enterociti, ovvero cellule del nostro intestino grazie al quale sintetizziamo i nutrienti.

Struttura dei nucleotidi

I nucleotidi hanno una struttura molecolare composta da:-

  • Un gruppo fosfato, derivato dall’ acido fosforico;
  • Uno zucchero formato da 5 atomi di carbonio (un pentoso);
  • Una base azotata, ovvero una molecola aromatica.

Il pentoso rappresenta l’elemento centrale tra i nucleotidi, in quanto si legano sia il gruppo fosfato che la base azotata. Il legame che tiene uniti base azotata e gruppo fosfato è un legame fosfodiesterico, mentre il legame chimico che unisce il pentoso e la base azotata è un legame N-glicosidico. I chimici hanno pensato di dare un numero ai carboni che costituiscono le molecole organiche, in modo da semplificare studio e descrizione. 5 carboni di un pentoso diventano carbonio 1, carbonio 2, carbonio 3, carbonio 4 e carbonio 5. Dei 5 carboni che formano il pentoso dei nucleotidi, quelli coinvolti nei legami a base azotata e il gruppo fosfato sono carbonio 1 e carbonio 5.

  • Carbonio del pentosolegame N-glicosidicobase az‌otata
  • Carbonio 2 del pentosolegame fosfodiestericogruppo fosfato

Precisazione

In assenza dell’elemento gruppo fosfato, i nucleotidi diventano nucleosidi. Un nucleoside, è una molecola organica, derivante da un pentoso e una base azotata. Quindi, i nucleosidi sono nucleotidi che hanno 1 o più gruppi legati al carbonio 5.

Differenza tra DNA e RNA

La differenza tra nucleotidi di DNA e del RNA è nella loro struttura.  Si differenziano principalmente per il fatto che il gruppo pentoso che nel DNA è costituito da desossiribosio, mentre nel RNA dal ribosio. Desossiribosio e ribosio si differenziano per un atomo. Sul carbonio 2 del desossiribosio manca un atomo di ossigeno (mentre è presente un atomo di idrogeno) che, al contrario è presente sul carbonio 2 del ribosio (l’ossigeno si unisce all’idrogeno, formando il gruppo ossilico OH). Questa differenza ha un’enorme importanza biologica. Il DNA è  infatti il patrimonio genetico da cui dipendono sia lo sviluppo che l’adeguato funzionamento delle cellule di un organismo vivente. L’RNA, invece, è la macromolecola biologica che codifica, decodifica, regola ed esprime i geni del DNA.

Il ruolo dei nucleotidi nella salute del nostro intestino

Dal momento che i nucleotidi sono coinvolti nella maggior parte dei processi biochimici, si possono definire semi-essenziali. Ci sono alcuni soggetti che ne necessitano un maggiore quantitativo. Si tratta di persone affette da disbiosi intestinale, conseguente ai fattori più disparati. Tra queste, vi sono coloro che sono affetti da patologie da malassorbimento, come il Morbo Celiaco e il Morbo di Crohn e chi fa uso prolungato di alcuni farmaci (come ad esempio antibiotici e antinfiammatori non steroidei). Sussistono anche altre ragioni in forza delle quali il nostro organismo ne ha più bisogno. Chi soffre di coliti, gastroenteriti, gastriti acide e sub-acide, sono tutte condizioni patologiche in cui le mucose gastriche ed intestinali sono colpite da processi flogistici più o meno marcati.

Precisazione

Il nostro corpo è costituito da un numero elevato di nucleotidi. Tutte le cellule del nostro corpo sono in continuo rinnovamento, in particolar modo quelle intestinali. L’intestino è l’organo grazie al quale possiamo assorbire gran parte dei micronutrienti introdotti attraverso l’alimentazione. L’intestino delle persone affette da disbiosi intestinale, endogena (dovuta a malattia organica) o esogena (provocata dall’uso di sostanze irritanti come farmaci, ad esempio), richiede elevati quantitativi di nucleotidi che il loro organismo non riesce a sintetizzare. A fianco all’integrazione con prebiotici (fermenti lattici) e probiotici (fibre che aumentano la biodisponibilità dei prebiotici e ne favoriscono la moltiplicazione, come l’inulina e i FOS), urge quella con i nucleotidi, il cui compito fondamentale è quello di modulare il processo infiammatorio che è la causa del malessere intestinale. Queste macromolecole che sono frammenti di DNA e RNA, aiutano la proliferazione degli enterociti.

Cosa sono gli enterociti?

Gli enterociti sono cellule epiteliali aventi forma prismatica o cilindrica. Sono presenti a livello dell’epitelio dei villi intestinali e sono cellule deputate nell’assorbimento di sostanze nutritive. La loro funzione principale è quella di maggiorare la superfice intestinale, minimizzando lo spazio occupato, in modo da assorbire il più elevato numero di nutrienti. Nel loro margine a “spazzola”, gli enterociti contengono l’enzima beta-galattosidasi (o lattasi), l’enzima che scinde il lattosio. La sua carenza costituzionale o acquisita con una patologia, comporta l’intolleranza ai carboidrati. Trattandosi di costituenti di DNA e RNA, l’apporto di nucleotidi, attraverso un’opportuna integrazione, aiuta a riparare i tessuti danneggiati in caso di patologia cronica, autoimmune o neoplastica (un tumore al retto o al colon) e a stimolare le difese organiche.

Paola Chiaraluce – Erboristeria “Agli antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.