L’ olivello spinoso, arbusto utilizzato sin da tempi antichi come alimento energetico, sopravvivenza è attualmente utilizzato sia in ambito fitoterapico che cosmetico. Scopriamolo meglio, specificandone benefici e controindicazioni.
Cenni storici
In passato, alcuni autori ritenevano l’olivello spinoso una pianta velenosa. L’analisi etimologica del nome botanico (Hippophae rhamnoides) rimanda a “cavallo” (hippos) e “uccido” (phao). Ad ogni modo, è doveroso sottolineare che, attualmente, l’olivello spinoso non rientra tra i frutti considerati velenosi.
Anche in letteratura antica si cita questo strano frutto, descritto come un buon ingrediente per preparare gustose salse dolciastre da accompagnare al pesce e, in particolare al salmone.
Si narra che fino alla fine degli anni ’80 del Novecento, la raccolta dei frutti di olivello spinoso era molto abbondante, in particolare nel Friuli, nelle zone montane ed alpine occidentali, all’altezza non superiore ai 1.500 metri.
Habitat dell’olivello spinoso
La diffusione dell’olivello spinoso va dalle coste atlantiche europee sino al Nord-Est della Cina. In generale, è distribuito anche in Asia centrale, prediligendo le aree desertiche ed ostili: ciò spiega come mai l’olivello spinoso sia definito un campione di sopravvivenza, smantellando la concorrenza di altre piante a cui viene negata la possibilità di crescere e svilupparsi in terre simili. Ciò nonostante, la pianta teme le zone ombreggiate e/o in prossimità di alberi.
Analisi botanica dell’olivello spinoso
L’olivello spinoso è il maggior esponente del genere Hippophae, appartenente alla famiglia delle Eleagnacee. Si tratta di un un arbusto spinoso particolarmente ramificato, in grado di raggiungere anche i 6 metri d’altezza (in Asia si osservano alcune varietà che sfiorano i 10 metri). Le foglie sono caduche, alterne, rivestite da una peluria fine, di color argentato, talvolta giallo-verdastro. I fiori, piuttosto piccoli, sono discoidali e giallognoli. Le piante di olivello spinoso sono arbusti dioici. La pianta non presenta infatti contemporaneamente fiori femminili e maschili, pertanto, per ottenere frutti, sono necessari due esemplari diversi.
I frutti crescono raggruppati lungo i rami: si presentano come un’oliva allungata, piuttosto acidula seppur commestibile, ed utilizzata in particolare per preparare sciroppi.
La raccolta dei frutti è talvolta problematica, a causa delle spine che protendono dai rami. A tal proposito, l’olivello spinoso viene da tempo considerato un’ideale pianta “da difesa” per la realizzazione di siepi.
Componenti chimici e nutrizionali
In erboristeria, per l’estrazione di principi attivi e componenti chimici si utilizzano frutti, semi e foglie della pianta. L’olio, estratto dai frutti ne costituisce una percentuale variabile dal 5 al 9% (di cui il 53% è rappresentato da acidi grassi insaturi, in base alla varietà e alla qualità dell’olivello. Tra gli acidi organici si ricordano il citrico, il malico, il tartarico, l’ossalico ed il succinico. I frutti di olivello spinoso sono fonte di Vitamina C (695 mg per 100 grammi di prodotto, quantità molto più abbondante rispetto a quella degli agrumi), carotenoidi e tocoferolo (vitamina E). Sono inoltre presenti: flavonoidi tra cui quercetina (ben 140 mg per 100 g), terpeni, steroli e pectine.
Le foglie, invece, sono ricche di molecole triterpeniche, tannini catechinici e gallici. L’olio essenziale, estratto dai semi è fonte di acidi grassi insaturi, in particolare linoleico.
Proprietà dell’olivello spinoso
Anticamente, i frutti dell’ olivello spinoso venivano impiegati nell’ambito della medicina popolare a fine lassativo. Le foglie ed i fiori, invece, si impiegavano nel trattamento di affezioni cutanee, difficoltà respiratorie, reumatismi e gotta. Attualmente, l’olivello spinoso è usatissimo per la ricchezza in vitamina C, che ne caratterizza l’impiego fitoterapico. Si stima infatti che un bicchiere di spremuta ricavata da questi frutti possa contenere fino a 33 mg di acido ascorbico, pari alla quantità calcolata in una spremuta fresca d’arancia. Non a caso, i frutti di olivello sono largamente impiegati in virtù delle loro proprietà remineralizzanti e toniche. Per lo stesso motivo, la pianta si utilizza anche nel trattamento di deficienze immunitarie, nella prevenzione di malattie infettive e nella convalescenza. La vitamina C favorisce infatti la rimarginazione delle ferite, non a caso ed è per questo motivo che il succo di olivello è consigliato anche nel periodo post operatorio.
Gli usi
Ad uso esterno, i frutti di olivello spinoso sono impiegati per le spiccate proprietà astringenti e antinfiammatorie, nel trattamento di flogosi gengivali della mucosa orale in genere. L‘importanza dell’olivello spinoso non si ferma solamente alla cospicua quantità di vitamina C. La pianta, infatti, vanta anche proprietà cicatrizzanti, antinfiammatorie, capillar protettive ed antiperossidative, mentre la tintura madre di foglie e rami giovani è impiegata nel trattamento di lievi forme di enterite. Alla luce di recenti studi, sono emerse ulteriori ed interessanti proprietà ascrivibili all’olivello. La buccia che riveste i frutti è costituita da una frazione lipidica implicata nell’azione cicatrizzante della mucosa gastrica. L’attività cicatrizzante è fortificata dalla copresenza di flavonoidi, molecole alle quali si deve anche l’attività antinfiammatoria e capillar protettiva. Infine, i flavonoidi contenuti in foglie e frutti di olivello, vantano attività anti-perossidativa, in grado di assicurare la protezione delle membrane dai danni indotti dall’ossidazione lipidica.
Controindicazioni
Fortunatamente, l’olivello spinoso non è catalogato come una pianta potenzialmente tossica, tranne chiaramente, per soggetti particolarmente sensibili.
In caso di calcolosi renale, se ne sconsiglia il consumo di frutti o di derivati, in quanto la vitamina C, può favorire l’escrezione di ossalati.
Paola Chiaraluce-Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” -Corso Acqui, 133 -Alessandria
