Ornitina: definizione, proprietà e funzioni nell’organismo

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L’ornitina è  una sostanza di derivazione amminoacidica, che partecipa al ciclo dell’urea. Scopriamo meglio proprietà e utilizzi.

Cos’è l’ornitina?

L’ornitina è un aminoacido non essenziale, non codificato nel DNA, prodotto dal nostro organismo a partire dall’enzima arginasi sulla L-arginina, che porta alla conseguente produzione di urea.
Nei tessuti di tutti i mammiferi, eccetto il fegato, il ruolo principale del ciclo dell’urea è quello della sintesi dell’argininina, Se ne deduce, quindi, che l’onitina, sia molto importante come prodotto intermedio dei processi metabolici.
I suoi effetti sono simili a quelli dell’arginina, ma la sua efficacia è doppia.

Funzioni nell’organismo

Rientrando nel ciclo dell’urea, l’ornitina contribuisce al corretto processo di disintossicazione da ammoniaca, il cui accumulo potrebbe pregiudicare la nostra salute. Nonostante si tratti di un aminoacido, questa sostanza non è codificata dal codice genetico, ma prodotta nell’organismo in seguito alla digestione dell’arginina, aminoacido essenziale, la cui produzione nelle cellule esterne del fegato, rappresenta la finalità primaria del ciclo dell’urea. Numerosi studi stanno dimostrando l’efficacia terapeutica dell’ornitina dal momento che partecipa a numerose reazioni metaboliche, fisiche ed ormonali all’interno del nostro corpo. Più precisamente, si è dimostrato che l’ornitina possa:

  • Avere un ruolo antifatica: dosi di 2 grammi al giorno per 7 giorni e 6 grammi per un giorno, si sono dimostrate utili nel ridurre la sensazione di fatica in individui sani, sottoposti ad esercizio fisico. Durante lo sforzo fisico, e assunzione contemporanea di ornitina, si ha infatti un miglioramento nell’escrezione dell’ammoniaca (coinvolta nella generazione della sensazione di fatica).
  • Svolgere un importante ruolo “riparatore” nel trattamento di gravi patologie come ustioni e traumi. In questi specifici casi i dosaggi possono salire fino a 10 grammi giornalieri.
  • Per stimolare la produzione di ossido nitrico, con una serie di benefici su sistema vascolare e muscolatura.
  • Insieme all’arginina, stimolare la secrezione di GH e IGF-1 dopo un intenso esercizio  fisico; proprietà quest’ultima discussa e smentita da evidenze sperimentali.
  • Contribuire alla produzione di poliammine, alcune delle quali hanno azione protettiva nei confronti della barriera intestinale.

L’ornitina negli alimenti e negli integratori

L’ornitina è contenuta per lo più nei cibi di origine animale. Ne sono una ricca fonte le carni, il pesce, le uova e il latte. In particolare, la caseina, una proteina abbondante nel latte ne rappresenta un’ottima fonte da cui poterla estrarre in seguito ad idrolisi enzimatica a 37 °. Non è essenziale per l’organismo umano in quanto, nel nostro corpo è presente una via metabolica in grado di sintetizzarla.
È un aminoacido libero, ma è presente anche negli alimenti ad alto contenuto proteico.
Il ruolo fondamentale dell’ornitina è quello di contribuire all’eliminazione dell’ammoniaca nel sangue. L’ammoniaca è una sostanza tossica composta da molecole di azoto che viene trasformata in urea ed eliminata attraverso i reni. Il suo eccesso, come già detto, è pericoloso per la nostra salute in quanto predispone l’organismo ad un invecchiamento precoce, e a malattie ad andamento degenerativo. Occorre precisare che la carenza di ornitina, è una condizione clinica piuttosto rara. Vi sono tuttavia persone che soffrono di OAT (ornitina-delta-aminotransferasi), una malattia genetica caratterizzata da una scarsa produzione dell’enzima arginasi, da cui parte la sintesi di questo aminoacido.

Dosi e modi d’uso dell’ornitina

Da molti anni, l’ornitina è un supplemento molto in voga nel body-building, soprattutto in associazione all’arginina, dove si utilizza come anabolizzante naturale. Dopo traumi di importante entità è infatti utile per favorire la cicatrizzazione delle ferite. In ambito sportivo, il dosaggio di ornitina più efficace è di 2 grammi al giorno durante l’allenamento, e di 6 grammi giornalieri durante la competizione. Nella clinica, riservata a pazienti affetti da gravi ustioni o sottoposti ad interventi chirurgici di grande entità, il dosaggio può avvenire anche a dosi superiori, che sfiorano il limite consentito. In via sperimentale, i dosaggi utilizzati, crescono sensibilmente e sfiorano i 15 grammi giornalieri. L’assunzione di questa sostanza dovrebbe avvenire a stomaco vuoto, in modo da evitare qualsiasi fenomeno di interazione con alimenti che ne potrebbero pregiudicare l’assorbimento.

Curiosità sull’ornitina

In base a quanto è emerso dai diversi studi e dalle modeste sperimentazioni, si è dimostrato che, se in ambito sportivo l’ornitina è associata ad altri molecole che partecipano al ciclo dell’urea, come ad esempio l’arginina e la citrullina, si possa avere un netto miglioramento della sensazione di fatica. La presenza di integratori di ornitina sotto forma di ornitina alfa-cheto glutarato (OKG), giustificherebbe l’azione migliorativa sulle performances energetiche, attribuibile a questo composto. Dal punto di vista chimico l’OKG è infatti un sale derivante dalla combinazione di due unità di ornitina e una molecola di alfa-ketoglutarato (AKG). Nel nostro organismo l’ornitina è sintetizzata a partire dall’arginina, mentre l’alfa-ketoglutarato deriva dalla scomposizione della glutammina. Sia l’arginina che la glutammina sono due aminoacidi dotati di proprietà anaboliche, immunostimolanti e anti-età, proprio le stesse attribuite all’OKG.

Controindicazioni ed interazioni farmacologiche

I preparati con ornitina sono ben tollerati. Se ne sconsiglia tuttavia l’assunzione in gravidanza e allattamento. Evitare la somministrazione in caso di ipersensibilità verso il principio attivo e in pazienti affetti da disordini genetici, come la deficienza da ornitina delta aminotransferasi (OAT). Attualmente non sono note interazioni farmacologiche degne di nota tra ornitina e altri principi attivi.

Effetti collaterali

L’uso di ornitina, a dosaggi superiori a 10 grammi al giorno, ha dato come effetto collaterale, reazioni di tipo gastrointestinale. Sono infatti comparsi nausea, crampi addominali e diarrea.

Paola Chiaraluce – Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.