Papaya fermentata: una ricca fonte di antiossidanti – Proprietà e benefici


La papaya fermentata è un complemento dietetico ricco di antiossidanti, utile per combattere stanchezza e affaticamento. Il progresso industriale ha agevolato in modo notevole la vita dell’uomo ma ha anche generato nuove patologie, in cui si fa necessaria un’integrazione con antiossidanti. Scopriamo meglio tutte le proprietà della papaya fermentata.

Cenni botanici

La papaya, il cui nome botanico è Carica papaya, è una pianta erbacea perenne dioica o ermafrodita, originaria del Sud America. appartenente alla famiglia delle Caricaceae. L’albero della papaya, alto mediamente 3-5 metri, è coltivato anche in Asia e Africa.
La pianta predilige un clima caldo-umido, tipico delle zone tropicali e sub-tropicali, dove la temperatura non deve ma scendere al di sotto dei 0 °e terreni argillosi e ricchi di humus.
Esistono oltre trentuno specie diverse di questa pianta che è caratterizzata dalla presenza di ampie foglie verdi palmo-lobate e da un tronco debolmente legnoso che ha un diametro di 10-30 cm. Il tronco è ricoperto da larghe cicatrici, causate dalla caduta annuale di fiori e foglie.
Le piante bisessuali o ermafrodite sono quelle che producono i frutti migliori dal punto di vista organolettico e nutrizionale, che possono raggiungere il peso di 5 kg. Va tuttavia precisato che per motivi di commercializzazione vengono smerciati frutti con un peso di 500-600 grammi che provengono per lo più da varietà di pianta nana.
L’impollinazione è eseguita manualmente dal coltivatore al fine di ottenere la giusta combinazione dei fiori desiderati.
Il frutto, come già detto, è molto pesante, ha una forma pseudo-ovale simile a quella del nostro melone, una buccia cerosa, lucida, sottile, ma molto resistente. Quando il frutto non è ancora maturo è duro, di colore verde e con lattice bianco. Man mano che matura, assume esternamente una colorazione giallo chiaro o giallo inteso e la spessa parete della polpa succulenta diventa dolce ed aromatica.
In base alla varietà della pianta, poi, il frutto si colora di giallo, arancione o rosa salmone, diventa sugoso, dolce e con un gusto simile al melone.

Come si ottiene la papaya fermentata?

Per ricavare la papaya fermentata si impiegano tutte le parti del frutto: buccia, semi e polpa. Dopo essere state grattugiate insieme, vengono posti in un’apposita vasca di fermentazione dove si aggiungono, in seguito, zucchero ed un apposito fermento. Talvolta, come agente fermentativo si utilizza la kombucia, un lievito estratto dalle foglie essiccate del tè verde.
Il processo di fermentazione fino a 100 giorni e, durante tale periodo, il prodotto viene mescolato quotidianamente. Terminato il periodo di fermentazione, si ricava un liquido a cui viene aggiunta la maltodestrina, un carboidrato idrosolubile.
Il liquido viene infine filtrato e liofilizzato, pronto per essere commercializzato sotto forma di compresse, sciroppi o bustine orosolubili.
Il processo fermentativo potenzia il numero e gli effetti dei catotenoid ed enzimi già presenti naturalmente nel frutto.
Nella papaya fermentata si riscontra la presenza di un enzima e di un alcaloide non presenti nel frutto fresco: il lisozima e la carpaina. Questi due componenti sono in grado di svolgere un’azione anti-settica e di profilassi contro le malattie dell’intestino.

Proprietà della papaya fermentata

Le proprietà della papaya fermentata derivano dalla presenza di numerosi enzimi, sali minerali, vitamine che svolgono insieme, una potente azione antiossidante ed energizzante. Il frutto acerbo della papaya contiene molti più enzimi rispetto al frutto maturo; tra questi spiccano la papaina, la chimopapaina e la papaialisozima.                                                                      Oltre agli enzimi, troviamo notevoli quantità di vitamina E, vitamina C, betacarotene, niacina, tiamina, calcio fosforo e ferro, tutti presenti in forma altamente biodisponibile.

Benefici per la salute

Azione antiossidante

Recenti studi medico-scientifici, hanno confermato che la papaya fermentata ha un effetto anti-age” dato dalla presenza del mix di enzimi che fungono da catalizzatori di una determinata reazione chimica I catalizzatori sono quindi  sono in grado di attivare e favorire i processi fondamentali legati alle funzioni vitali del nostro organismo. L’alimentazione odierna, raffinata, spesso non ci fornisce un’adeguata quantità di enzimi, perchè i cibi sono sottoposti a lunghe cotture e processi di conservazione, che impoveriscono gli alimenti. La papaya fermentata, quindi, rallenta l’invecchiamento cellulare.

Azione protettiva

La papaya riduce l’incidenza di alcune malattie degenerative cardiovascolari, cutanee e tumorali. I flavonoidi presenti preservano la permeabilità dei vasi sanguigni, migliorando la microcircolazione del sangue. Inoltre, essi, inibiscono la sintesi di numerosi enzimi implicati nell’evoluzione di alcune forme tumorali. Gli oligoelementi presenti, tra cui calcio, potassio, magnesio, sono utili per preservare la corretta funzionalità delle ossa, soprattutto nel periodo della menopausa. La vitamina E, protegge le membrane cellulari dallo stress ossidativo, ha proprietà vaso-protettive ed elasticizzanti cutanee.

Un buon immunostimolante

La papaya fermentata rinforza il sistema immunitario, aiutando l’organismo a difendersi dall’aggressione dei patogeni (virus, batteri, funghi), perchè aiuta a ristabilire l’equilibrio acido-base, per l’effetto l’alcalinizzante della papaina. I batteri patogeni che vivono nel nostro intestino, proliferano in ambiente acido; se il invertiamo il PH al terreno, muoiono. Bisogna tenere presente che le nostre difese dipendono dall’equilibrio del nostro microbiota intestinale.

Attività digestiva

La papaina, il principale enzima della papaia, possiede un’attività proteolitica, ovvero aiuta a degradare le proteine da parte dell’organismo. Aiutando a scomporre più velocemente le proteine, aiuta sia a migliorare la digestione che a contrastare la formazione dio sostanze di scarto che l’organismo deve eliminare. Quindi, la papaya fermentata aiuta nell’eliminazione delle tossine da parte dei principali organi emuntori, purificando il sangue.

Il frutto della papaya

Dal punto di vista nutrizionale il frutto della papaya è una vera è propria miniera di nutrienti; in primo luogo spiccano gli antiossidanti tra cui selenio e carotenoidi.
I carotenoidi contenuti nel frutto della papaya a polpa gialla sono beta-carotene e beta-criptoxantina, entrambi precursori biologici della pro-vitamina A, che l’organismo trasforma in vitamina A. Nella papaya a polpa rosa, invece, è presente anche il licopene
Gli zuccheri presenti nel frutto maturo sono costituiti per circa il 48,3% da saccarosio, dal 29,8 da glucosio e dal 21,9% da fruttosio.
Il frutto contiene:

  • Acido citrico;
  • Vitamine A, C, E;
  • Acido malico;
  • Vitamine  B1, B2, B3, B5, B6, B9, B12 ;
  • Acido alfa-linoleico;
  • Oligoelementi,  tra cui potassio, magnesio, zinco.

Papaya fermentata: una ricca fonte di aminoacidi

Nella papaya fermentata sono presenti molti aminoacidi essenziali o non, tra cui:

Triptofano : aminoacido essenziale precursore biologico della serotonina, un neurotrasmettitore che regola molte funzioni tra cui umore, ritmo sonno-veglia, motilità gastrica, intestinale e desiderio sessuale.

Arginina: aminoacido essenziale utile per il metabolismo degli alimenti e la loro trasformazione in fonte energetica, partecipa alla formazione dei muscoli, alla sintesi del collagene, possiede una spiccata azione anti-fatica, stimola la libido e la spermatogenesi.

Istidina: gioca un ruolo importantissimo nella formazione dei globuli rossi, rafforza il terreno immunitario, aiuta a combattere l’anemia.

Metionina: svolge un’azione detossinante soprattutto a livello epatico, rafforza il sistema nervoso.

Lisina: protegge la funzionalità del sistema immunitario, impedendo la moltiplicazione dei virus.

Fenilalanina: partecipa alla sintesi della tiroxina, un ormone prodotto dalla ghiandola tiroidea utile per il controllo del metabolismo basale, l’insorgere del diabete, controlla i picchi glicemici.

Valina: terzo aminoacido ramificato, rappresenta una fonte di energia per il fegato e partecipa alla sintesi del glicogeno.

Paola Chiaraluce- Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.