Il sambuco è una pianta officinale, nota per i suoi effetti depurativi e ottima per prevenire le malattie da raffreddamento. Vediamo insieme quali sono i suoi impieghi e le sue proprietà.
Cenni botanici
Il sambuco è una pianta originaria dell’Europa e dell’Asia Occidentale, appartenente alla famiglia delle Caprifogliaceae. Usato nella tradizione erboristica popolare come depurativo e antinfiammatorio, è in realtà un’ottima arma di prevenzione nei confronti delle malattie da raffreddamento.
Composizione della droga
La droga è contenuta sia nelle bacche che nei fiori ed è composta da:
- Flavonoidi (sambucina);
- Acidi grassi (omega 3-6);
- Olio essenziale;
- Saponine;
- Triterpeni;
- Mucillagini;
- Polifenoli;
- Resine;
- Coloranti (antocianine);
- Colina;
- Tannini;
Sambuco: proprietà
Il sambuco è noto per le sue proprietà diaforetiche, ovvero aiuta ad aumentare la sudorazione, promuovendo l’eliminazione delle tossine e abbassa la febbre. Il suo utilizzo è per lo più rivolto alle malattie da raffreddamento, alle sindromi influenzali, parainfluenzali e alle affezioni delle vie respiratorie.
E’ antinfiammatorio, diuretico e la sua somministrazione avviene per lo più sotto forma di tisana.
Modalità di preparazione della tisana di sambuco
Versare 2-4 grammi di droga in 150 ml. d’acqua bollente, lasciando in infusione 5-10 minuti, soprattutto per quanto riguarda i fiori. Filtrare, edulcorare a piacere con miele. Berne 2 tazze al giorno lontano dai pasti, per sfruttare meglio le sue proprietà febbrifughe e depurative.
Un buon febbrifugo e antivirale
Proprio in virtù della sua azione diaforetica, il sambuco si utilizza per il trattamento della febbre, dove agisce come antipiretico, oltre che da espettorante nelle tossi tracheali e bronchiali.
I moderni studi medico-scientifici avallano le proprietà antinfiammatorie dei fiori e delle foglie del sambuco, grazie alla capacità di ridurre l’attività delle interleuchine, di aumentare il fattore di necrosi delle cellule tumorali. Inoltre, il sambuco aiuta inibire la produzione delle citochine, tutte sostanze coinvolte nei processi flogistici e nella risposta del sistema immunitario.
La tradizione erboristica popolare attribuisce al sambuco anche proprietà galattogene, utile alle puerpere che allattano al seno a stimolare la secrezione di latte.
Le bacche di sambuco: un concentrato di salute
Se le infiorescenze della pianta sono un ottimo diaforetico e antinfiammatorio, le bacche, sono ricche di preziosi antiossidanti, che ne completano l’azione antiflogistica. Le bacche di sambuco abbondano di antocianine, sostanze che conferiscono a molti ortaggi e frutti la caratteristica colorazione violacea. Le antocianine, oltre ad essere molecole ad alto potere antiossidante, sono dotate di proprietà antinfiammatorie e capillar-protettive rivolte a migliorare la microcircolazione del sangue, gli edemi localizzati oltre, che combattere lo stress ossidativo cellulare.
Dalle bacche mature, si estrae un succo che viene utilizzato in cucina per la preparazione di marmellate e sciroppi.
Solo i frutti maturi, di color viola, possono essere impiegati ad uso alimentare ed essi non vanno mai confusi con le bacche della Sambuchella o “falso Sambuco”, una pianta spontanea, diffusa nelle nostre campagne, i cui frutti sono pressoché uguali come aspetto, ma non commestibili perché tossici.
Controindicazioni
Il sambuco, alle dosi prescritte non presenta effetti secondari ed è ben tollerato. Occorre solo prestata attenzione nel caso in cui si utilizzino diuretici, perché potrebbero sommarsi gli effetti già diuretici della pianta a quelli del medicamento, e durante il trattamento con ferro, per la presenza di tannini che potrebbero chelare questo oligoelemento rendendo nocivo. In caso di uso concomitante con farmaci anticoagulanti (warfarina), consultare il medico prima dell’assunzione. Paola Chiaraluce – Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 -Alessandria
