Zafferano: proprietà, impieghi e controindicazioni

Lo zafferano, conosciuto ed utilizzato in cucina, è una pianta officinale ricca di proprietà benefiche per la salute. Scopriamolo meglio.

Cenni botanici

Il nome botanico della zafferano è Crocus Sativus ed è una pianta bulbo-tuberosa, originaria dell’Europa del Sud e dell’Asia Sud-Occidentale, appartenente alla famiglia delle Iridaceae. Lo zafferano fiorisce in autunno. La sua pianta possiede foglie molto strette; il fiore è di color lilla con venature violacee, provvisto di un lungo tubo e tre stami gialli. Lo stilo è sottile, di color giallo, i tre stimmi che sporgono e che compongono la corolla, sono lunghi, imbutiformi e rossi.
Attualmente le coltivazioni di zafferano sono diffuse nel sud della Spagna.

Composizione della droga

La droga è contenuta negli stimmi secchi dei fiori, lunghi 20-40 mm ed è costituita da sostanze coloranti gialle idrosolubili, la cui principale è la crocetina, crocina e pirocrocina che appartiengono alla classe dei carotenoidi. Sono inoltre presenti composti amari, olio essenziale in alta percentuale, il cui principale costituente è lo safranale.
Lo safranale è una sostanza dell’olio essenziale che conferisce l’aroma speziato leggermente piccante agli stimmi e rappresenta l’1% della droga.

Zafferano: impieghi

La tisana di stimmi non è utilizzata, ma ciò non significa che lo zafferano non possegga proprietà salutistiche.
La IV Farmacopea Europea narra che gli stimmi di zafferano erano presenti nelle gocce di laudano. Il laudano è una preparazione galenica che ha preceduto la morfina in cui era presente alcool, oppio, chiodi di garofano e cannella, oltre allo zafferano, ovviamente.

Zafferano: gli usi

Nella medicina popolare lo zafferano viene utilizzato come spasmolitico, stomachico, sedativo e anti-asmatico. Moderni studi medico-scientifici confermano come lo saffranale agisca positivamente sul tono dell’umore modulandolo. Infatti, lo zafferano è contenuto in molti integratori fitoterapici ad azione anti-depressiva e ansiolitica. Lo saffranale agirebbe aumentando la biodisponibilità di un importante neurotrasmettitore, la serotonina. La serotonina, infatti, gioca un ruolo fondamentale nel regolare il tono dell’umore, l’ansia, lo stimolo della fame ed il desiderio sessuale.
La droga trova maggiormente impiego nei condimenti, viene utilizzata in cucina come spezia ad esempio per la preparazione del risotto alla milanese la paella Inoltre, è una delle sedici spezie contenute nel curry .
E’ altresì utilizzato in liquoristica e come colorante per dolci, liquori, cosmetici e medicamenti.

Dosaggio e possibili effetti secondari dello zafferano

Gli integratori di zafferano non devono essere assunti in gravidanza, durante il periodo dell’allattamento e durante il trattamento con anticoagulanti. Alle dosi massime di 1,5 grammi di droga non è stato documentato e rilevato alcun rischio.
Alla dose di 20 grammi la droga è letale, a quella di 10 grammi è abortiva. A dosi di 5 grammi si sono verificati episodi di vomito, diarrea, trobocitopenia (abbassamento della quantità delle piastrine), epistassi, emorragie uterine, vertigini, torpore e collasso.


Paola Chiaraluce -Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 -Alessandria

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.