La griffonia semplicifolia è una pianta officinale nota per le sue proprietà sedative e migliorative sul tono dell’umore. Scopriamola meglio.
Descrizione della pianta
La griffonia è un arbusto legnoso di grosse dimensioni che può raggiungere i 3 metri di altezza. I fiori, muniti di calice e corolla verdognola, sono riuniti in infiorescenze a grappolo. I semi hanno forma discoidale e assumo un colore nerastro quando giungono a maturazione. Simili a quelli di un fagiolo, i semi sono racchiusi in baccelli. Da qui il soprannome di “fagiolo africano”.
Proprietà della griffonia semplicifolia
La griffonia semplicifolia è una pianta arbustiva e legnosa, originaria della Costa d’ Avorio, del Ghana e di tutta l’Africa Occidentale, appartenente alla famiglia della Leguminosae.
La droga è contenuta nei semi della pianta che sono racchiusi in un ampio baccello.
I semi della griffonia semplicifolia sono una delle più ricche fonti di 5-HTP (5-idrossitriptofano) che, in percentuale valutato con il metodo HPLC è pari circa all’11,6%.
L’importanza del triptofano nella sintesi della serotonina
Il triptofano è un aminoacido essenziale, vale a dire che non è prodotto dal nostro corpo ma, metabolizzato a partire dagli alimenti. Fonti di triptofano sono i cibi proteici come carne, pasta, uova, latte e frutta secca. Anche molti ortaggi (asparagi, spinaci, funghi) e gli stessi cereali e derivati, ne contengono una buona quantità. Questo aminoacido è presente in forma libera e legato alle proteine plasmatiche. Solo la forma libera è in grado di attraversare la barriera emato-encefalica ed essere trasformata ad opera di enzimi specifici, prima in 5-HTP, poi per carbossilarsi. Nell’uomo, la sintesi del triptofano avviene per idrossilazione ed è un metabolita intermedio della serotonina. La serotonina, insieme alla dopamina e alla noradrenalina, è uno dei principali neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale.
Il ruolo della serotonina nel regolare il tono dell’umore
La serotonina è un importante mediatore chimico è coinvolto nella regolazione del sonno, dell’appetito, del tono dell’umore e del comportamento sessuale.
Numerosi studi medico-scientifici hanno dimostrato che molti stati ansioso-depressivi sono dovuti ad una carenza o ad un’ alterata sintesi biochimica di serotonina. Nel tessuto cerebrale dei soggetti depressi la serotonina risulta diminuita, come risulta anche diminuito nel liquor di questi malati, il tasso del suo metabolita, l’acido 5- idrossiindolacetico. Viceversa, l’aumento di serotonina nel sistema nervoso centrale, porta ad un innalzamento del tono dell’umore, diminuzione dell’appetito, regolazione del sonno.
Impieghi
Nella moderna fitoterapia, la griffonia semplicifolia, si impiega nelle depressioni lievi e moderate, negli stati ansiosi anche accompagnati da eccessivo nervosismo. Preparati a base griffonia si utilizzano anche nelle turbe del sonno, in associazione ad altre piante officinali come la passiflora, biancospino o la valeriana. Data la sua azione positiva nell’incrementare i livelli di serotonina, trova impiego anche nella sindrome premestruale, e come rimedio contro la fame nervosa.
Gli attuali studi medico-scientifici hanno paragonato l’azione antidepressiva della griffonia a quella dei farmaci antidepressivi captatori della serotonina.
Cenni storici
La griffonia, nella sua totalità, si utilizzava già nell’antica tradizione africana. La corteccia e la radice si masticavano, le foglie si impiegavano per guarire le ferite. Il succo, invece, contro i disturbi renali. Il decotto delle foglie era afrodisiaco e la poltiglia della corteccia si applicava come “cerotto” sulle lievi lesioni. L’ interesse scientifico per la griffonia semplicifolia, risale agli anni ’80, quando si iniziò ad utilizzare il triptofano sintetico contro l’insonnia. Negli USA, a causa dell’uso massiccio di questo a aminoacido di sintesi, si verificarono dei casi di intossicazione, tanto che la FDA ne vietò l’uso. Successivamente, si scoprì che questi problemi erano dovuti ad una partita di triptofano contaminato da sostanze estranee, ma la proibizione di sintetizzarlo chimicamente rimase. Questo divieto spinse la ricerca a trovare fonti naturali di triptofano e, fu così, che si scoprirono le virtù della griffonia che entrò a far parte delle erbe in uso nella moderna fitoterapia occidentale.
Controindicazioni della griffonia semplicifolia
I preparati a base di griffonia sono ben tollerati e non presentano interazioni con farmaci. In rari casi, possono comparire nausea, meteorismo e bruciori di stomaco. Occorre precisare che si tratta di effetti molto sporadici, che cessano con la sospensione del trattamento. Non somministrare in gravidanza e durante l’allattamento.
Paola Chiaraluce- Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria