La glucosamina è una sostanza amino zuccherina, che riveste un ruolo fondamentale nel preservare la salute delle articolazioni. Scopriamola meglio.
Cos’ è la glucosamina?
La glucosamina è un monosaccaride di natura amminica, naturalmente presente nel nostro organismo, che rappresenta un elemento fondamentale nella costituzione delle proteine glicosilate dello scheletro. Esistono diverse forme di glucosamina: le più note sono la glucosamina idrocloridrato, la N-acetil glucosamina e la glucosamina solfato. La seconda forma è presente nell’ acido ialuronico mentre la terza si trova nell’eparina.
Glucosamina solfato
Tra tutte le menzionate forme, la glucosamina solfato è senza dubbio la forma più utilizzata dal momento che il gruppo solfato è essenziale per la produzione della cartilagine, peculiarità che non hanno le altre forme e aiuta a:
- lenire il dolore alle articolazione e ridurre il gonfiore;
- ridurre il rischio di microfratture
- mantenere la giusta quantità di liquido sinoviale nelle articolazioni;
- coadiuva il trattamento di artrosi e osteoatrosi;
- previene l’usura delle cartilagini.
A cosa serve la glucosamina?
La glucosamina rientra nell’elenco stilato dal Ministero della Salute “Altri integratori” e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico. Diverse sono le proprietà che presenta questo nutriente. La più importante riguarda la sua potenziale attività di rinforzo delle articolazioni, dove contribuisce a preservare la struttura e il grado di elesticità della cartilagine. Secondo alcuni studi, inoltre, sarebbe di sostegno all’organismo in caso di lavoro fisico intenso e avrebbe antività antinfiammatorie.
Una molecola alleata della salute delle articolazioni
Questo nutriente rientra infatti nella formazione dei glicosaminoglicani, ovvero quelle macromolecole in grado di stabilizzare, sia meccanicamente che funzionalmente la matrice cellulare. Più precisamente, le succitate molecole, contribuiscono al mantenimento della sufficiente quantità di liquido sinoviale, prevendo così l’usura della cartilagine e i disturbi legati alla compressione e allo sfregamento. Questo pool di proprietà contribuisce quindi a ridurre il rischio di spiacevole lesione dei capi ossei, preservandone l’integrità e contribuendo in modo significativo nella prevenzione e nel trattamento di artrosi e osteoartrosi.
Dove si trova la glucosamina
La glucosamina può avere origine animale o vegetale. Quella di origine animale è generalmente di natura ittica e si estal tessuto cefalico di crostacei, granchi e dal guscio dei gamberi. La glucosamina solfato, si trova nella cartilagine dell’animale (ad esempio quella della trachea) o nella cartilagine degli squali. Quella vegetale, invece, si estrae dalla biofermentazione del mais. Quest’ultima forma è adatta ai vegetariani o a chi ha un intolleranza ai crostacei.
Dosaggio
La somministrazione avviene per via orale e il dosaggio va da 500 a 1500 mg giornalieri, ripartibili anche in tre assunzioni giornaliere, preferibilmente in prossimità dei pasti. In commercio e, più precisamente in erboristeria, si posso trovare degli integratori in compresse o in forma liquida dove questo nutriente è spesso associato a vitamina C, collagene, acido ialuronico o cartilagine di squalo.
Controindicazioni
Sebbene la maggior parte delle persone che fanno uso di preparati a base di glucosamina non rilevino particolari effetti indesiderati, in alcuni casi, seppur rari, possono comparire costipazione, nausea e bruciore di stomaco. Tutti questi sintomi, ovviamente, scompaiono con la sospensione del trattamento. Va precisato che i soggetti diabetici, dovrebbero consumare integratori a base di questo nutriente solo sotto stretto controllo medico, poichè potrebbero aumentare la resistenza all’insulina. Inoltre, i pazienti allergici ai crostacei, devono consultare il medico previa assunzione di glucosamina oppure dovrebbero scegliere la forma vegetale, estratta dal mais. Si tratta ovviamente di una misura preventiva in quanto la glucosamina solfato è estratta dalla chitina, un carboidrato, mentre l’allergia è quasi sempre scatenata da molecole proteiche contenute nella polpa del crostaceo, non nell’esoscheletro. Chi assume anticoagulanti, inoltre, dovrebbe astenersi dall’assumere integratori che contengono questo nutriente, in quanto si potrebbero verificare sanguinamenti accidentali.
Paola Chiaraluce – Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria