Il meliloto è una pianta officinale utile contro cellulite, cattiva microcircolazione e disturbi circolatori. Scopriamolo meglio.
Cenni botanici
Il nome botanico del meliloto è Melilotus officinalis L. ed è una pianta biennale diffusa in tutta Europa ed Asia, spontanea ai margini dei sentieri, alta circa 80 cm, appartenente alla famiglia delle Leguminosae.
Essa possiede foglie composte da tre foglioline, dal margine dentato ed irregolare e fiori gialli disposti in racemi.
Composizione della droga
La droga, intesa come principio attivo, è contenuta nelle parti aeree della pianta che contengono:
– derivati cumarinici e cumarina, in gran parte sotto forma di glicosidi (melilotina, melilotoside)
– flavonoidi tra cui quercetina
– sapogenine dell’acido oleanoleico.
Meliloto: impieghi
La droga è impiegata in fitoterapia per la preparazione di tisane ad azione anti-flebopatica, mirate a migliorare la microcircolazione. Il meliloto, aiuta infatti a proteggere la permeabilità dei vasi capillari e agisce come diuretico.
In definitiva, i moderni studi confermano che il meliloto possiede un’azione benevola nell’alleviare i disturbi legati all’insufficienza venosa cronica, quali pesantezza delle gambe, pruriti, crampi notturni con o senza edema. Grazie al contenuto di flavonoidi ed in particolare grazie alla melilotina, è infatti efficace nell’alleviare i disturbi emorroidali e delle stasi linfatiche.
Per uso esterno, si impiega per cataplasmi mirati per alleviare distorsioni ed ecchimosi superficiali. Impacchi di meliloto aiutano infatti a ripristinare la microcircolazione compromessa dopo un trauma.
Nella tradizione erboristica popolare italiana, invece, si utilizza come blando sedativo.
In definitiva, i moderni studi confermano che il meliloto possiede un’azione benevola nell’alleviare i disturbi legati all’insufficienza venosa cronica, quali pesantezza delle gambe, pruriti, crampi notturni con o senza edema. Grazie al contenuto di flavonoidi ed in particolare grazie alla melilotina, è infatti efficace nell’alleviare i disturbi emorroidali e delle stasi linfatiche.
Per uso esterno, si impiega per cataplasmi mirati per alleviare distorsioni ed ecchimosi superficiali. Impacchi di meliloto aiutano infatti a ripristinare la microcircolazione compromessa dopo un trauma.
Nella tradizione erboristica popolare italiana, invece, si utilizza come blando sedativo.
La droga sembra avere un’azione simile a quella della camomilla
Anche la camomilla, è infatti ricca di cumarine ed è consigliata contro l’insonnia in sinergia con altre erbe officinali come melissa, passiflora e biancospino e nei disturbi digestivi di origine nervosa.
Inoltre, il meliloto, ha un’ azione emolliente e trova quindi impiego come antinfiammatorio, nelle congiuntiviti e nelle irritazioni delle mucose nasali.
Controindicazioni del meliloto
Il meliloto è ben tollerato.
Tuttavia, è controindicato in gravidanza, durante il periodo dell’allattamento, nei bambini al di sotto dei 10 anni di età. In caso di trattamento con famaci anticoagulanti (warfarina), chiedere il parere del proprio medico curante, in quanto i preparati di meliloto contengono cumarine, sostanze che potrebbero interferire con la coagulazione del sangue.
Paola Chiaraluce – Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria