L’ omocisteina è un composto organico solforato, i cui elevati livelli nel sangue, sono pericolosi per la nostra salute. Scopriamo il perchè.
Cos’é l’omocisteina
L’ omocisteina è un composto organico che contiene zolfo e che si forma in seguito alla trasformazione enzimatica dell’aminoacido solforato metionina presente. La metionina, è un aminoacido contenuto negli alimenti proteici come latticini, carne, legumi e uova. Se presente in elevate quantità nel sangue (iperomocisyeinemia o HHcy), l’omocisteina causa danni più gravi del colesterolo in eccesso.
Perché l’omocisteina è pericolosa
Questa sostanza è considerata un fattore di rischio poichè da sola, è in grado di aumentare in modo significativo l’incidenza di malattie cardiovascolari, senza che vi siano altri fattori che possono predisporre a tali patologie.
Valori superiori a 10-12 umoli per litro, sono potenzialmente pericolosi per andare incontro ad ictus, infarto del miocardio ed aterosclerosi.
Allo stesso modo del colesterolo, l’omocisteina si associa ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari ma, a differenza di quest’ultimo, può creare gravi complicazioni al sistema cardiocircolatorio come embolia polmonare e trombosi venosa. Inoltre, è anche causa di malformazioni fetali, decadimento mentale, morbo di Alzheimer, demineralizzazione ossea e predisposizione alle fatture. La concentrazione nel sangue di omocisteina è dovuta a fattori genetici, dieta povera di vegetali (soprattutto a foglia verde), farmaci, malattie ereditarie.
L’ organismo si difende dall’eccesso di omocisteina, grazie all’acido folico o vitamina B9, un micronutriente per lo più di origine vegetale che ha proprietà di neutralizzarne gli effetti negativi.
Il ruolo della vitamina B9 nel contrastarne gli effetti nocivi
La vitamina B9 o acido folico, è di fondamentale importanza per proteggere il feto da eventuali malformazioni come la spina bifida.
Questa vitamina è presente negli ortaggi a foglia verde e nelle carni (soprattutto nel frattaglie).
Va precisato che non tutto l’acido folico contenuto negli alimenti è presente in forma biodisponiblie e, buona parte, viene dispersa con la cottura o con la prolungata esposizione alla luce. Proprio per questo motivo chi, spesso, per esigenze personali, si trova a pranzare in mensa, è carente di acido folico ed altre vitamine termolabili.
Riportare l’omocisteina a valori normali è possibile e risulta anche piuttosto facile.
L’integrazione quotidiana di 0,5-5 mg di acido folico riduce del 25% i livelli di omocisteina nel sangue.
Il ruolo della vitamina B12
L’associazione con la vitamina B12 (cianocobalamina), riduce di circa il 7% la quantità di omocisteina circolante.
Questi supplementi sono importanti per tutte le persone soggette a rischio di patologie cardiovascolari affette da ipertensione o fumatrici.
Gli uomini, ad esempio, dopo i 50 anni, ne hanno bisogno di più rispetto alle donne, come gli anziani, gli obesi (soprattutto nella fascia addominale), i sedentari, i diabetici ed i soggetti affetti da ipercolesterolemia.
A patto che non vi siano malattie genetiche importanti, è sufficiente adeguare la propria alimentazione per non ricorrere ad un supplemento con eventuali integratori.
L’integrazione supplementare di vitamina B9, comunque, non è pericolosa, poichè si tratta di un composto idrosolubile, pertanto gli eccessi vengono eliminati facilmente con la diuresi.
Il ruolo della vitamina B6 contro l’eccesso di omocisteina
Allo stesso modo della vitamina B12, la vitamina B6, protegge dall’eccesso di omocisteina. La vitamina B6 è un composto idrosolubile, che svolge un’azione neuroprotettiva. Questo nutriente è essenziale per la sintesi di proteine e aminoacidi, partecipa alla sintesi degli ormoni tiroidei e aiuta a mantenere in buona salute il sistema nervoso.
L’apporto di queste vitamine deve essere considerato come uno dei tanti aspetti della dieta.
Alcuni consigli per prevenire le malattie cardiovascolari e contrastare l’iperomocisteinemia
In particolare, per le mattie cardiovascolari è bene:
- Consumare alimenti ricchi di fibre (5-6 porzioni giornaliere miste tra frutta e verdura);
- Limitare il consumo della carne rossa e sostituirla con pesce (soprattutto azzurro);
- Preferire il condimento con olio di oliva o extravergine di oliva. Prediligere, quindi, l’utilizzo di grassi monoinsanturi e polinsaturi.
- Limitare il consumo dei grassi saturi (burro, insaccati, carni rosse, formaggi grassi, olio di palma). Paola Chiaraluce- Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria