Vaniglia: storia, proprietà e impieghi dell’aroma più apprezzato al mondo

La vaniglia è una pianta della famiglia delle orchidee, conosciuta per il suo aroma dolce, apprezzata soprattutto in ambito dolciario. Scopriamola meglio.

Cenni botanici

La vaniglia, il cui nome botanico è Vanilla planifolia, è una pianta originaria del Messico, appartenente alla famiglia delle Orchideaceae. Cresce ad un’altezza non superiore ai 700 metri, in regioni con temperature comprese tra i 20 e i 31 gradi. Tra tutte le piante appartenenti alla famiglia delle orchidee, la vaniglia, è l’unica che produce frutti commestibili chiamati baccelli. La sua lavorazione per produrre i baccelli di è molto complessa ed impegnativa. È fatta a mano e da coltivatori esperti. I baccelli di vaniglia si raccolgono quando la loro maturazione non è ancora terminata ed immersi per qualche minuto in acqua calda, dopodiché vengono chiusi in una cassa di legno ad una temperatura di 50 gradi per due giorni. Questa tecnica gli conferisce la caratteristica colorazione nerastra e gli permette di liberare vanillina, che le dona il caratteristico aroma. Successivamente, si fanno essiccare e sono finalmente pronti per la commercializzazione.

I diversi tipi di vaniglia

La vaniglia si coltiva in tutti i paesi tropicali, ma la varietà più pregiata è la Vaniglia Bourbon che viene dal Madagascar. Altre varietà, conosciute sono la Vaniglia di Thaiti (detta vaniglia Pompona) e quella Thaitensis prodotta in Nuova Guinea.

Composizione chimica 

La vaniglia è composta da:

  • carboidrati per circa il 52%;
  • zuccheri;
  • ceneri;
  • proteine in piccola quantità Tra i minerali presenti vi sono: magnesio, potassio, zinco, rame, fosforo, calcio, manganese, sodio.

La presenza delle vitamine è veramente minima. Sono infatti presenti alcune vitamine del gruppo B, e per la precisione: B1 (tiamina), B2 (riboflavina), niacina (B3), B5 (acido pantotenico) e B6 (piridossina).

Proprietà della vaniglia

La vaniglia ha proprietà antisettiche, stimolanti e anche afrodisiache. Nei primi anni del ‘900, i medici, consigliavano di consumarla per superare i problemi legati alla sfera sessuale, come calo del desiderio, impotenza e frigidità. Queste proprietà rinvigorenti sono dovute all’ elevato contenuto di oligoelementi ed in particolare di magnesio. Alcuni studi recenti, hanno dimostrato che che la vaniglia possiede anche proprietà antidepressive, questo grazie alla combinazione di minerali, vitamine e carboidrati che apportano benessere al sistema nervoso centrale. La sua principale molecola aromatica è la vanillina, un polifenolo con spiccate proprietà antiossidanti. Il suo olio essenziale, ottenuto per distillazione a vapore dei baccelli, rallenta l’ossidazione delle cellule. E’ inoltre in grado di apportare dei benefici all’organismo; aiuta a contrastare i radicali liberi e a proteggere la funzionalità del sistema immunitario.

Curiosità

Come si è detto, la vanillina è il suo principale composto aromatico, presente fino al 4%. Questa sostanza può però anche essere riprodotta sinteticamente e, per questo reperibile sul mercato a costi più o meno elevati, a seconda che si tratti di vanillina naturale o sintetica. La legislazione europea considera la vanillina sintetica come un prodotto identico a quello naturale. Nella  dicitura da dichiarare all’utilizzo, nel caso di quella sintetica è “aroma” e non “aroma naturale”. Ovviamente, la vanillina naturale data da baccello di vaniglia ha un aroma più corposo rispetto a quella artificiale e un costo decisamente più alto. La produzione della vaniglia è un processo molto difficile e delicato. La fecondazione delle orchidee avviene manualmente e, solo un insetto può svolgere il ruolo di mediazione tra fiore e fiore. Questo insetto si trova solo in Messico.

L’olio essenziale di vaniglia

L’olio essenziale di vaniglia è composto principalmente da vanillina e da altre sostanze rilassanti. Grazie al pool di queste sostanze, aiuta a stimolare la circolazione sanguigna della muscolatura del basso ventre. L’estratto, invece, è utile per alleviare lo stress, l’ansia, le tensioni nervose e l’emotività. Può essere utilizzato per calmare i neonati, diffondendone qualche goccia nell’ambiente.
Oppure è possibile procedere ad un massaggio su tutto il corpo del bimbo, diluendo 4 gocce di olio essenziale in 50 ml di mandorle dolci o di jojoba. Anche chi soffre di insonnia, pare possa trarre beneficio dalle sue proprietà. Basta infatti fare bollire nell’equivalente di un bicchiere di latte vaccino o vegetale (riso, avena), un pezzo di stecca di vaniglia, e bere una mezz’ora prima di coricarsi.

Gli usi 

Come già accennato, il suo utilizzo è per lo più prevalentemente culinario. Questo aroma, sia naturale che riprodotto sinteticamente è il principale ingrediente di molte torte, dessert e budini. Accanto all’uso culinario, vi è quello riservato all’industria profumierà dove la sua preziosa essenza costituisce la nota di base di tante rinomate fragranza sia femminili che maschili. Per quanto riguarda il suo olio essenziale invece, si impiega in aromaterapia.  L’ odore della vaniglia è dolce, avvolgente, è una nota di cuore, con un’ampia vibrazione, che calma l’animo e rilassa la mente, favorendo l’introspezione.                                                  Torta alla vaniglia

Valori nutrizionali

100 grammi di vaniglia apportano  288 Kcal.

La storia della vaniglia

L’ Europa ha conosciuto la vaniglia grazie alla scoperta dell’America da parte dei conquistadores. Le popolazioni Messicane la utilizzavano già da molto tempo e, in lingua azteca l’avevano soprannominata “Tlixochill”, ovvero bacca nera. Hernán Cortés il conquistador del Messico fu inviato dall’imperatore Montezuma ad assaggiare una bevanda al cioccolato profumato alla vaniglia in tazze d’oro. Cortés fu così il primo ad assaggiarne l’aroma in Europa. Malgrado l’intenzione che gli Aztechi misero nel nascondere il segreto di questo aroma inconfondibile, i conquistadores riuscirono a scoprirlo velocemente. A partire dal 1510, fu importata in Spagna e, successivamente nel 1604, anche in Francia dove fu utilizzata nella preparazione del caffè e del cioccolato.

Diffusione della cultura del nuovo aroma

All’ inizio del XIX secolo alcune piante furono spedite a Java, in Indonesia, poi all’isola della Réunion e alle Mauritius per provare la coltivare la preziosa vaniglia ma, in mancanza dell’insetto impollinatore in questi territori, l’impresa si rivelò un fallimento. La prima impollinazione artificiale (manuale) delle piante fu realizzata nel 1836 a Liegi dal botanico Charles Mirren e, successivamente da Neumann. Fu però solo nel 1854 che un giovane schiavo, Edmond Albius, trovò il metodo giusto, utilizzato tutt’oggi. Questo metodo iniziò ad essere utilizzato nel 1884 all’isola della Réunion (conosciuta come isola Bourbon), alle Seychelles nel 1866, in Madagascar nel 1871, a Tahiti nel 1898, in Uganda e nel Ceylon nel 1912.

Paola Chiaraluce  – Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria)

Pubblicato da erbagliantichirimedi

Erborista da 25 anni nel mio negozio, sito in Corso Acqui, 133 ad Alessandria nel popoloso quartiere Cristo, fin dall'adolescenza, nutro una passione per il mondo del naturale, in modo particolare per la fitoterapia. Di questa passione, di cui devo ringraziare la mia adorata nonna paterna, ne ho fatto un lavoro che mi appaga e mi appassiona giorno dopo giorno.