Il boldo è una pianta disintossicante, dalle proprietà colagoghe. E’ utilizzata in caso di digestione difficile e stipsi. Scopriamo meglio le sue proprietà.
Proprietà del boldo
Le foglie del boldo contengono oli essenziali (cineolo e ascaridiolo), flavonoidi e un alcaloide attivo, la boldina. Tutti questi composti conferiscono alla pianta una spiccata azione disintossicante e colagoga; il che vuol dire che fluidifica la bile, di cui aumenta la secrezione e ne diminuisce la viscosità. E proprio per questa ragione, che il boldo si impiega con successo come depurativo epatico, soprattutto nei cambi di stagione ed è indicato nella lieve insufficienza epatica e biliare. Inoltre, possiede proprietà digestive rivolte a migliorare le dispepsie e lo smaltimento dei grassi. La sua azione blandamente lassativa, rende il boldo particolarmente indicato in caso di stitichezza, perchè l’aumento dei sali biliari dell’intestino, favorisce la funzionalità enterica, grazie all’effetto antinfiammatorio e distensivo sulla muscolatura liscia.
Modo d’uso
Nella moderna fitoterapia è molto utilizzato il decotto delle foglie di boldo.
Modalità di preparazione del decotto di boldo
Versare 1 cucchiaio di foglie di boldo in 200 ml di acqua fredda, portare in ebollizione per qualche minuto. Spegnere. Lasciare riposare coperto 10 minuti. Quindi filtrare e bere lontano dai pasti per sfruttare la sua attività depurativa. La tradizione erboristica popolare attribuisce alla boldina del boldo, anche una blanda azione sedativa e ipnotica, mirate a migliorare il sonno e i sintomi legati all’irritabilità in soggetti ansiosi.
Tintura madre di boldo
40 gocce in poca acqua da 2 a 3 volte al giorno, preferibilmente lontano dai pasti o prima dei pasti.
Boldo: controindicazioni
L’assunzione del boldo e suoi relativi preparati è controindicato in gravidanza, durante il periodo dell’allattamento. Occorre prestare attenzione e chiesto il parere del proprio medico curante in caso di calcolosi biliare e occlusione delle vie biliari. Per quanto riguarda la tisana di boldo, in cui vi è una minima concentrazione di ascariodolo, non vi sono avvertenze particolari, trattandosi di una concentrazione minima di principi attivi.
Descrizione della pianta
Il boldo, il cui nome botanico è Pemus Boldus MOL., è una pianta originaria del Cile, ma largamente coltivata in tutto l’est Europa, appartenente alla famiglia delle Monimiaceae. La pianta possiede foglie opposte, coriacee e ovali, di colore verde opaco. I fiori, maschili e femminili, sono bianchi, riuniti in infiorescenze terminali. I frutti, prodotti tra dicembre e febbraio, caratterizzati dal grande contenuto di zuccheri, hanno un sapore molto dolce.
Cenni storici
Nella tradizione popolare andina, il boldo viene utilizzato da secoli per le sue proprietà stimolanti sul tratto epato-biliare e gastrico. L’olio essenziale contenuto nelle foglie, conferisce alla pianta un odore aromatico, pungente e legnoso, tanto da essere utilizzate, soprattutto in Cile, Argentina e Uruguay, insieme alla yerba mate. Studi medico-scientifici, ne confermano le proprietà epatoprotettive. I pastori autoctoni, notarono infatti che le capre che si cibavano di foglie di questa pianta, non avevano disturbi al fegato. E’ proprio da questa preziosa osservazione, che presero il via le numerose ricerche della pianta officinale. Data l’azione fluidificante sulla bile, si è dimostrato utile per ridurre il trasporto delle lipoproteine ad alta densità ( LDL o “colesterolo cattivo”), con un notevole effetto ipocolesterolemizzante. Proprietà, quest’ultima, da attribuire sempre alla boldina. In Cile, gli autoctoni, lo utilizzano molto come antielmintico (vermifugo) grazie al contenuto di ascaridiolo. Vedi anche altri rimedi naturali contro il colesterolo
Paola Chiaraluce – Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria
