Il gemmoderivato amico di stomaco e intestino
Il gemmoderivato di ficus carica nel drenaggio gastrico
Antoine Nebel, un medico omeopata di Losanna, studiò diversi rimedi gemmoterapici, in modo da preservare i pazienti dalle tossine o dai residui metabolici e facilitare così l’azione del farmaco omeopatico che avrebbe loro somministrato successivamente. E’ proprio Nebel che sviluppò il modello del drenaggio. A differenza di quello biologico analogico formulato da Henry, il padre della gemmmoterapia. La teoria di Henry tiene conto delle interazioni che intercorrono tra le piante di uno stesso ambiente, delle alterazioni che esse provocano nel suolo dove vivono e della capacità che esse hanno di modificare le quantità di proteine plasmatiche, nel nostro organismo. Il modello sviluppato da Nebel, invece, si propone di stimolare la disintossicazione, convogliando le scorie metaboliche dell’organismo, favorendo la loro espulsione all’esterno. Le tossine sono quindi eliminate attraverso gli organi emuntori primari (fegato, reni, intestino, polmoni) e secondari (pelle, linfa e sangue). In questo modo l’organismo può avere via libera che gli permette di eliminare le tossine dall’interno verso l’esterno.
Caratteristiche del gemmoderivato di ficus carica
Il gemmoderivato di ficus carica è ottenuto dalle gemme della pianta del fico, messe a macerare in acqua, alcool e glicerina, con una gradazione alcoolica inferiore rispetto all’estrazione idroalcolica. Si impiega con successo in tutte le patologie infiammatorie e/o ulcerative di stomaco e duodeno, perché riduce l’attività dei centri nervosi che controllano la secrezione acida dello stomaco. Aiuta a diminuire la produzione di gastrina, l’ormone presente nella mucosa gastrica, responsabile della secrezione dell’acido cloridrico. E’ inoltre un efficace antinfiammatorio e antispasmodico per lo stomaco ed è ideale per combattere la gastrite, gonfiore e ipotrofia della mucosa gastrica. Le gemme del fico possiedono infatti, un effetto elettivo sulle mucose digestive dello stomaco e del duodeno. agendo probabilmente come regolatrici dell’asse cortico-diencefalico. Sono quindi indicate nelle turbe della motilità e della secrezione gastroduodenale. Le gemme di ficus carica, riducono il bruciore di stomaco e le difficoltà digestive nelle gastriti e nelle ulcere duodenali.
Gemmoderivato del ficus carica: modo d’uso
La ficus carica in gemmoderivato si utilizza a cicli di due mesi nei periodi più critici per questo disturbo, che generalmente sono i cambi di stagione. In questo modo si hanno periodi di benessere piuttosto lunghi, che si possono prolungare ripetendo periodicamente il ciclo. Il trattamento col ficus carica si può iniziare essere in qualunque momento e l’assunzione si dovrebbe due o tre volte l’anno. Come quasi tutti i gemmoderivati, non ha alcuna controindicazione né effetti collaterali. Si può utilizzare, infatti, a dosi superiori a quelle prescritte e per un lungo periodo di tempo.
Modo d’uso
Il gemmoderivato di ficus carica va assunto nella misura di 40 gocce 2 volte al giorno, sciolte in mezzo bicchiere, prima dei due pasti principali.
Paola Chiaraluce -Erboristeria “Agli Antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria