La frangula è una pianta officinale nota per le sue proprietà lassative e stimolanti della peristalsi intestinale. Scopriamola meglio
Descrizione della pianta
La frangula, il cui nome botanico è Rhamnus frangula, è un piccolo albero originario dell’Europa, delle Regioni Mediterranee e dell’Asia, appartenente alla famiglia delle Rhamnaceae.
Le foglie sono ovali, a margine intero; i fiori sono piccoli e raccolti in ombrellette all’ascella delle foglie. I frutti, immaturi, sono di colore verde o rosso e quelli maturi di color nero.
Habitat della pianta
Il nome botanico della frangula è Rhamnus frangula, ed è una pianta originaria di Europa ed Asia, che cresce frequentemente nelle brughiere, lungo i corsi d’acqua, in boschi umidi di latifoglie e in terreni acidi.
Cenni storici
In tempi antichi, il carbone proveniente dal legno della frangula si utilizzava per produrre polvere pirica a fumo, soprattutto nei paesi dell’Est Europa. Nella zona di Bologna, invece, si utilizzavano i rametti per produrre cannucce per pipa.
Proprietà della frangula
La droga, proveniente da piante spontanee o dal coltivazioni semi selvatiche, è costituita da composti glicosidici di tipo antrachinonico, contenuti nella corteccia e nei rametti della pianta. Questi composti sono:
- glucofranguline A e B, le franguline A e B;
- zuccheri complessi tra cui ramnosio. I glucosidi antrachinonici, sono poco assorbiti dallo stomaco e dall’intestino tenue, mentre nell’intestino crasso diventano biologicamente attivi e trasformati dalla nostra flora batterica intestinale in antroni. Sono proprio questi ultimi composti a possedere un’azione lassativa e stimolante della peristalsi intestinale. La frangula esplica la sua azione purgante nell’arco di circa 12 ore. Gli antrachinoni riducono l’assorbimento dell’acqua, del sodio e del cloro, permettendo una maggiore evacuazione e morbidezza delle feci. Il principio attivo più importante è senza dubbio la frangulina, sostanza essenziale nella cura della stitichezza, sia essa occasionale che cronica. A differenza della senna tra frangula non è irritante . Il suo utilizzo è quindi indicato in quei casi in cui, per ragioni di salute, le feci devono essere molli e in tutte quelle situazioni in cui l’evacuazione può essere difficile, come ad esempio in caso di post intervento chirurgico da emorroidi o in presenza di ragadi anali.
Gli impieghi della frangula in fitoterapia
La frangula è impiegata come lassativo dell’intestino crasso. E’ largamente usata nella stipsi ed in tutte le patologie in cui sia indicata una defecazione facile e con feci molli (ad esempio ragadi anali, emorroidi e dopo interventi chirurgici ano-rettali).
L’azione della droga, inizia dopo circa 6-8 ore dall’assunzione. Il sua meccanismo d’azione è il seguente:
- le sostanze vengono trasportate sino all’intestino crasso sotto forma di glicosidi antrachinonici
- successivamente, vengono idrolizzate in parte da batteri ed enzimi endogeni, e ridotti ad antroni, che rappresentano la forma farmacologicamente attiva. In tal forma, essi, impediscono l’assorbimento dell’acqua e degli elettroliti: ciò stimola la peristalsi ed accelera il trasporto del chimo. La frangula è quasi sempre associata ad altre piante officinali ad azione lassativa come rabarbaro, aloe ferox e senna. Rientra infatti, rientra nella preparazione di tisane e preparati in compresse o sciroppi purganti.
Controindicazioni della frangula
I preparati a base di frangula non dovrebbero essere usati per periodi di tempo prolungati e in caso di aderenze intestinali. Evitare il consumo in gravidanza e durante l’allattamento.
L’uso a dosi superiori a quelle raccomandate, può portare a perdite di elettroliti, in particolare di potassio, con conseguente astenia e crampi muscolari.
Paola Chiaraluce- Erboristeria “Agli antichi Rimedi” – Corso Acqui, 133 – Alessandria